Recensione: And Then There Was Silence

Di Enzo - 24 Novembre 2001 - 0:00
And Then There Was Silence
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Anno: 2001
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50

Ed è uscito finalmente questo tanto atteso singolo del nuovo album dei tedeschi Blind Guardian. Singolo che ha già raggiunto il primo posto di vendite nella classificha giapponese e quarto nella classifica spagnola, un bel colpo per i tedeschi. I Blind Guardian sono una delle poche band, nate a fine anni 80 ed affermatesi prevalentemente durante il corso degli anni 90 che ho amato davvero moltissimo. Dai primi lavori hanno avuto un crescendo musicale davvero notevole fino a Nightfall, un album alquanto complesso, lavoro encomiabile per gli amanti del Silmarillion, un pò meno per chi era abituato a platter epocali come Imaginations.
Tornando al presente…Com’è questo singolo? Una delle 2 canzoni da cui è formato è una ballad, parliamo di Harvest Of Sorrow, in verità nel classico stile della band, anche se siamo ben lontani dai canoni qualitativi di una Bard’s
Song presa a caso. Tutto sommato rimane una classica ballad con riferimenti alle tipiche costruzioni strumentali medievaleggianti cui la band ci ha abituato, quindi abbastanza evocativa come vuole la tradizione dei nostri tedeschi, orecchiabile ed apprezzabile anche se abbastanza scontata nella sua totalità.
L’altro brano presente è la lunghissima “And Then There Was Silence”, che dire? Non mi piace, cosè questa canzone lunghissima? Perchè mi ha annoiato? Dove sono i riff massicci e possenti caratteristici di ogni loro lavoro fino ad Imaginations? Dove le raffinate orchestrazioni? Che sono queste 3000 scombinate sovraincisioni senza senso? La svolta che i Blind Guardian presero con Nightfall non mi ha mai esaltato, tuttavia ho trovato Nightfall molto evocativo da amante di Tolkien che sono, ma musicalmente non mi ha convinto. Speravo in un passo indietro dei tedeschi, ma mi trovo ad ascoltare una canzone caratterizzata da cori che suonano “impastati” e da melodie che si sforzano in una ricerca di epicità ma che trovano solo una scontata “teatralità”.

Spero che il nuovo album mi smentisca alla grande.
Una quasi sufficienza per le bella cofezione e per la tutto sommato classica e buona ballad.

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