Recensione: Back for my life

Di Gaetano Loffredo - 15 Dicembre 2004 - 0:00
Back for my life
Band: Masterplan
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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60

Il debut album Masterplan è giunto ai miei occhi come un fulmine a ciel sereno ed alle mie orecchie come qualcosa di inaspettatamente positivo messo a confronto con la piattezza generale che caratterizza il power-metal degli ultimi tempi.
Lo split in casa Helloween ha portato una inimmaginabile ventata d’aria fresca nel genere infatti, i partenti Roland Grapow e Uli Kusch non sono certo restati con le mani in mano componendo dapprima qualcosa di finalmente originale ed in secondo luogo, particolare non meno importante, ingaggiando una delle migliori ugole sulla piazza: il norvegese Jorn Lande.
L’AFM records ha strizzato l’occhio ai due ex di lusso sin dal principio della loro veloce separazione con mastro Weikath e la sua band di Amburgo, label perfettamente conscia delle capacità balistico-tecnico-stilistiche del duetto made in Germany rispettivamente chitarrista e batterista degli allora neonati Masterplan.
Disco nuovo quindi e tour in giro per l’Europa nel 2003 di supporto ai registrati Hammerfall di Oscar Dronjak e J. Cans, tempo utile per riuscire a farsi velocemente conoscere dal grande pubblico, tour culminato con l’apparizione al gigantesco Wacken open air festival 2003 che permette alla band di esibirsi con una set-list della durata di oltre un’ora e di superare agevolmente la notevole pressione esercitata dalla critica e dai media.

Tutto questo è ormai storia.

Metabolizzato lo splendido album di debutto è giunta l’ora delle dovute verifiche in casa Masterplan e cominciamo con l’analizzare dettagliatamente l’Ep Back for my life che precede di un paio di mesi il full-length Aeronautics e che vedrà dunque la luce agli albori del 2005 anno che, spero sia di buon auspicio per la band e d’oro per il filone musicale del quale fanno parte.

L’opener Back for my life funge da singolo e la prima delle 2 versioni che troviamo nella confezione ha una trentina di secondi in meno rispetto all’album version posizionata come traccia numero sei di questo mini cd.
Onestamente mi aspettavo un brano all’altezza del precedente Enlighteen Me e, nonostante Back for my life goda di un’impostazione alquanto simile ed un tiro orientato al pop, il songwriting pecca di quella verve dinamica e complessità stilistica che facevano personale, entusiasmante e trascinante l’antecedente track.
Ho comunque la netta sensazione che Lande abbia la capacità innata di trasformare, con la sua voce versatile, anche un pezzo anonimo come questo in modo da ottenere un risultato godibile ed a tutti gli effetti presentabile.
Crimson rider è davvero tutta un’altra musica: power melodico di gran classe che corre sulla scia dei precedenti best-sellers a nome di Spirit never die ed Heroes; partitura poco articolata ma struttura e composizione che sorreggono un bridge evoluto e lo “costringono” all’esplosione fatale dell’immarcescibile coro di stampo “Masterplaniano”.
L’arzigogolato break centrale ricorda molto da vicino le migliori produzioni dei galletti di Amburgo ma, almeno in questo caso, ci troviamo di fronte ad un impatto sonoro sittanto devastante quanto melodico ed incalzante nel suo incedere.
Le due “non-album track” ovvero Love is a Rock e Killing in time sono state scritte appositamente per essere parcheggiate su questo EP e dunque non le troverete sul nuovo album.
Si torna con entrambe su ritmi più blandi (più la prima che la seconda) se paragonate alla track precedente e nonostante l’innegabile sforzo profuso per comporle, non contribuiscono a migliorare quanto fatto sino ad oggi anzi, probabilmente scendono di un gradino la scala riservata alla brillantezza che li ha caratterizzati.
Killing in time è riproposta anche nella versione strumentale ed è molto più semplice notare l’ottima e delicata prova del tastierista Axel Mackenrott.
Chiudono il dischetto la già citata album version di Back for my life che aggiunge una parte centrale ininfluente rispetto alla versione più corta ed una Media Section a dire il vero scarna e povera di contenuti che si riduce ad uno screensaver e ad un paio di wallpaper.

Se Crimson Rider fosse un’esclusiva di questo album esorterei a comprare ad occhi chiusi il prodotto ma, considerando che sarà presente sul full e soprattutto che i brani restanti fanno praticamente da riempitivo e da contorno, consiglio l’acquisto soltanto a chi non può far a meno di collezionarlo nella propria bacheca; per tutti gli altri l’appuntamento è fissato per il 24 gennaio 2005; data ufficiale della pubblicazione europea di Aeronautics.

Gaetano “Knightrider” Loffredo

Tracklist:
1.Back for my life (single version)
2.Crimson Rider (album version)
3.Love is a Rock (non album track)
4.Killing in time (non album track)
5.Killing in time (strumental version)
6.Back for my life (album version)
7.Media Section

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