Recensione: Ballads ‘n’ Bullets

Di Domiziano Mendolia - 11 Agosto 2011 - 0:00
Ballads ‘n’ Bullets
Band: In Legend
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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72

Dietro il nome In Legend si cela il talentuoso artista Bastian Emig, meglio conosciuto per la sua attività di batterista nei più noti Van Canto. La proposta di questo terzetto tedesco denominata “piano metal” proprio per la totale assenza di chitarre, in realtà affonda le sue radici nel classico metal di scuola teutonica, sia dal punto di vista ritmico, sia per la costante ricercatezza delle linee vocali, ma sviluppato in maniera personale e senza talvolta negare qualche divagazione.
Le trame bene intricate di ognuno dei brani contenuti in questo primo lavoro intitolato Ballads ’n’ Bullets, seguono un nesso logico che fa sì che il disco si presenti come un lavoro omogeneo e compatto, in cui ogni canzone pare la più ovvia conseguenza delle altre, fino a rendere quasi indispensabile un ascolto che non si soffermi su nessun brano in particolare prediligendo quindi un approccio globale dalla prima all’ultima canzone.

L’iniziale Haeven Inside gode di un’elegante e tranquilla strofa dominata appunto dal piano che va a rendersi più nervosa al subentrare del cantato di Bastian Emig, mentre le successive Pandemonium e Elekbö presentano composizioni dove il ritmo trascinante e percussivo del piano riesce a fondersi in maniera vincente col ritornello in cui il ricercato utilizzo dei cori ricorda vagamente i Savatage. At Her Side e Vortex mostrano tutta l’abilità degli In Legend nel saper miscelare tante influenze mantenendo sempre una precisa identità: sensazioni cupe, piano martellante, parti delicate e quasi teatrali, ma soprattutto tanta voglia di dire qualcosa di personale.
Sulle stesse coordinate si muove Life Is Up To You in grado di sfoggiare accattivanti melodie vocali che ben si destreggiano su una struttura ritmica ricca di groove resa ancor più enfatizzata dall’utilizzo di cori arrangiati molto bene. In The Healer e Soul Apart, precedute da Yue, (brano strumentale di solo piano dalle atmosfere delicate e sognanti), traspare anche una leggera vena progressiva abbinata a un ritornello possente e corale, mentre nella dinamica Stardust possiamo apprezzare il gradevole intreccio vocale di Bastian con Inga dei Van Canto, ospite speciale per l’occasione.
Con A Hanging Matter il terzetto tedesco riprende a “pestare” sui tasti d’avorio creando una delle canzoni più varie e interessanti dell’intero disco: soavi linee pianistiche dal gusto classico si alternano a parti più percussive e aperture quasi ballabili, sorrette da melodie di ottimo gusto. La sognante introduzione pianistica di Prestinate ci inganna con le sue raffinate melodie trasportandoci invece in una canzone che dona largo sfogo alla sperimentazione, non senza apportare una sana ventata di elementi personali e moderni, facendo leva su una grande varietà di soluzioni vocali e strumentali. Perfetta la chiusura del disco affidata alla energica e tirata Heya e all’armoniosa Universe che riesce nell’intento di creare una sorta di brano Aor in versione “new generation”.

Gli In Legend sono indubbiamente una formazione interessante che non merita di passare inosservata grazie alla loro propensione verso l’effetto sorpresa che rende questo disco un prodotto musicale fuori da tutti gli schemi.

Domiziano Mendolia

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Line Up:
Bastian Emig – piano, vocals
Daniel Wicke – bass
Dennis Otto – drums

Track List:
01. Heaven Inside
02. Pandemonium
03. Elekbö
04. At Her Side
05. Vortex
06. Life Is Up To You
07. The Healer
08. Yue
09. Soul Apart
10. Stardust (feat. Inga of Van Canto)
11. A Hanging Matter
12. Prestinate
13. Heya
14. Universe

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