Recensione: Battleroar

Di Eugenio Giordano - 3 Dicembre 2003 - 0:00
Battleroar

Alcuni potrebbero essere colpiti da infarto appena questi Battleroar si scateneranno nel vostro stereo. Da poco reduci dall’happening milanese al fianco dei grandiosi Jag Panzer e dei nostri Battleram questi greci sono stati recentemente confermati per l’edizione del Wacken Open Air 2004 e non vi sarà difficile capirne il motivo visto che il concetto più integerrimo di Heavy Metal sembra essere l’anima portante del gruppo. I Battleroar sono l’incarnazione del metal epico più puro e incorruttibile, figli dei dettami di maestri come Manowar e Manilla Road, i Battleroar si affidoano ad un sound poderoso, frontale e convincente che ad ogni passaggio del platter si sprigiona letteralmente al cospetto di chi ascolta. Il gruppo è stato recentemente inserito nel rooster della Black Lotus che garantisce una distribuzione europea adeguata alla portata artistica di un disco come questo. La produzione di questo esordio è incentrata sul suono vibrante delle chitarre e su una sezione ritmica aggressiva, dove la batteria è colpita con potenza e le linee vocali svettano grazie ad un timbro pieno e fiero, che non ha nulla a cui spartire con i canoni power. Il tono del disco è apertamente epico e trascinante ma non mancano spunti drammatici ed oscuri a rendere questo lavoro estremamente ambizioso e raffinato sotto il profilo compositivo, non mi sento di fare paragoni ma questi sono concetti tipici dell’epic classico di gruppi come i Cirith Ungol.

Le ostilità vengono aperte da “Swordbrothers” un brano epico e trascinante incentrato su chitarre oscure e indistruttibili su cui poi vengono tessute con eleganza e passione ottime linee vocali enfatiche e convincenti, la struttura del brano non è semplice ma non rischia di lasciar perdere il tiro grazie a soluzioni compositive davvero molto riuscite. Più minimalista e decisamente irresistibile “Victorious path” è incentrata su un refrain di chiara matrice epica reso maggiormente efficace dai cori, insomma un capolavoro. Molto ambiziosa e strutturata in maniera complessa “Egyptian doom” mostra il lato tecnico dei Battleroar con le sue sfumature drammatiche e le ottime parti chitarristiche dal forte sapore epico, anche qui siamo al cospetto di concetti artistici della vecchia scuola dell’epic metal ed è una vera manna per le orecchie. I Battleroar abbassano il capo e colpiscono duro con “Mourning sword” un brano diretto e inarrestabile che mi ricorda i nostri Doomsword, anche i toni drammatici dell’architettura di questa canzone rafforzano le mie considerazioni in merito. Un vero anthem di guerra “Almuric” non lascia dubbi riguardo al valore dei Battleroar qui artefici di una nuova prova di fedeltà e dedizione alla causa dell’epic metal nella sua forma più vera. L’autocelebrativa “Battleroar” parte con un riff trascinante e irresistibile che trionfa in un ritornello imponente e ispirato, non ci sono più dubbi in merito alle qualità di songwriters di questi greci. Un nuovo brano ambizioso e complesso intitolato “Morituri te salutant” ci porta nel padiglione del Circo Massimo tra gladiatori e fiere, non c’è concessione sotto il profilo musicale, solo metal epico e indistruttibile lungo tutta la durata del brano. Diretta e trascinante “Megaloman” è affidata alla forza portante del ritornello che ricorda i Manowar di “Sign of the hammer”, questo dovrebbe chiarirvi qualsiasi dubbio in merito. La conclusiva e lunga “Berzerker” è una nuova e autentica prova di passione e fedeltà ai dettami del metal senza catalogazioni, ottiche di mercato, solo una spudorata verve epica che trionfa su tutto.

Inutile aggiungere altro a quanto scritto fin qui, se siete metallari, non mi frega se ascolate i Dream Theater o i Dimmu Borgir, se credete nel metal, se siete fedeli a questa musica e credete che l’Heavy Metal sia sopratutto una musica di ideali, sentimenti e onore, fate un favore a voi stessi e vedete di procurarvi questo cd al più presto, si tratta di un capolavoro assoluto, il voto in questo caso è del tutto superfluo. Magistrali.

Tracklist:
1. Swordbrothers
2. Victorious path
3. Egyptian doom
4. Mourning Sword
5. Almuric
6. Battleroar
7. Morituri te salutant
8. Megaloman