Recensione: Beast Within

Di Alessandro Calvi - 18 Ottobre 2008 - 0:00
Beast Within
Band: Katra
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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55

I Nightwish han segnato in maniera indelebile il panorama gothic-power degli ultimi anni. Ovviamente, di fronte al successo di tale gruppo, le band clone son spuntate qui e là come funghi tentando di vivere di luce riflessa. In seguito allo split dalla singer Tarja Turunen le quotazioni dei Nightwish han subito una leggera flessione. Ecco quindi tornare alla ribalta gruppi che, anche nella voce, promettono di essere sostituti ideali per i fan rimasti orfani dell’alchimia dei dischi storici della band finnica.

I Katra nascono attorno alla loro singer Katra Solopuro nel 2006. Sono Finlandesi e propongono un gothic-power contraddistinto da una voce femminile che si spinge ai confini del lirico. Il successo per la band è quasi immediato, tant’è che il loro primo singolo viene diffuso ampiamente sulle radio nazionali e all’inizio del 2007, a neanche un anno dalla nascita, pubblicano il loro primo album omonimo. Un annetto più tardi, forti anche del contratto con la Napalm Records, eccoli qui con il loro secondo disco intitolato “Beast Within”.

La tracklist si apre con “Grail of Sahara”, brano melodico e piacevole, orecchiabile, che ha il pregio di inserire qualche passaggio di sapore arabo nel songwriting cercando un minimo di originalità. Nulla di particolarmente innovativo, che comunque si lascia ascoltare.
Tolte le melodie mediorientali, “Forgotten Bride” ripropone lo stesso menù della precedente traccia. Il ritornello rimane subito in testa, ma la velocità con cui si lascia memorizzare suggerisce anche che si tratta di qualcosa di già sentito un po’ troppe volte.
Senza dilungarsi troppo nella disamina di tutto l’album, traccia per traccia, si posson già tirare le somme di questo disco. Il gruppo ruota interamente attorno alla singer, questo si vede, dalla copertina monopolizzata dalla Solopuro, e si sente in ogni traccia del cd. I brani son generalmente orecchiabili e anche apprezzabili, ma già nel breve periodo mostrano la corda nell’essere troppo derivativi dai Nightwish. Certo non si può fare un torto a questo gruppo per aver cercato di infilarsi nel vuoto lasciato dai loro illustri predecessori, ma sia a livello strumentale (con composizioni troppo facili e decisamente imitative) che vocale (non si diventa cantanti liriche dall’oggi al domani e si sente che la Solopuro deve ancora studiare tanto) son ben distanti da coloro di cui vorrebbero prendere il posto.

I Katra, attualmente, non riescono a emergere dalla massa dei gruppi power-gothic che spesso puntano più sull’avvenenza della propria singer, che sull’effettiva qualità delle proprie composizioni. Per coloro che fossero in pesante crisi d’astinenza da Nightwish prima maniera potrebbero essere un momentaneo placebo (pur rimanendo anni luce distanti), per gli altri un acquisto evitabile che non rimpiangeranno nel lungo periodo.

Tracklist:
01 Grail of Sahara
02 Forgotten Bride
03 Beast Within
04 Fade to Gray
05 Swear
06 Promise Me Everything
07 Mistery
08 Flow
09 Scar in My Heart
10 Storm Rider
11 Mist of Dawn
12 Kuunpoika

Alex “Engash-Krul” Calvi

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