Recensione: Behind Enemy Lines

Di Alessandro Zaccarini - 5 Dicembre 2005 - 0:00
Behind Enemy Lines
Band: Enemies Swe
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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72

Da circa un mesetto è disponibile, grazie alla spagnola Locomotive Records, un debutto che merita una discreta dose di attenzione. La formazione porta il nome di Enemies Swe, è l’ennesima creatura rock uscita dalle trerre scandinave (più nello specifico dalla sempre prolifica Svezia) e si pone come una delle nuove band più interessanti di tutto il panorama hard rock 2005.

Sin dalla ottima opener Powertrain, probabilmente l’episodio migliore di tutto l’album, il credo musicale di questa neonata combriccola di ragazzacci svedesi è più che definito. Ritornello che si aggrappa senza alcuna pietà già al primo ascolto, chitarre che scorazzano libere e parti vocali votate a una grezza aggressività, interpretate da un Rickard Andersson che nemmeno da lontano sembra aver la minima intenzione di mostrare un qualsiasi tipo di educazione vocale. Dichiarazione d’intenti che trova eco in molte delle migliori cose di Behind Enemy Lines, come la successiva Enemy, la tirata Sliced and Diced, l’ammiccante Elvis in Brooklyn, la graffiante Back with the Bullets o la sferragliata sboccata della conclusiva Rock’n’Roll School. Episodi, questi, dove troviamo la concezione più genuina e street dell’hard rock a guidare songwriting e interpretazione.

Purtroppo per alcuni, fortunatamente per altri, in alcuni brani la band pare allontanarsi da muse ispiratrici come Motley Crue e Aerosmith, aprendosi verso qualche approccio più moderno, sia nei suoni e nel riffing, come nel caso di Glam Star Cabaret. Tendenza che al momento non va a intaccare l’attitudine degli Enemies Swe, ma che se potrebbe diventare un problema qualora prendesse il sopravvento sulla direzione old-school che, bene o male, tiene banco nelle trame e nei concetti di Behind Enemy Lines.

Amanti dello street/glam, prendetevi la briga di dedicare un po’ di tempo a questo disco, perché questa nuova band svedese ha saputo mettere assieme un debutto davvero di alto livello: l’album in questione è un concentrato di hard rock stradaiolo e veloce, nel pieno rispetto dei caratteri dominanti del genere, ma lontano dall’eccessiva ripetitività che è facile trovare nelle formazioni derivative e di mera emulazione che proliferano ai piedi dei grandi nomi.

Più che un prospetto futuribile, un ordigno carico di rock’n’roll con buone possibilità di esplodere.

Tracklist:
01. Powertrain
02. Enemy
03. Mainstream King
04. Sliced and Diced
05. Nasty Idols
06. Elvis In Brooklyn
07. Superstar
08. Glam Star Cabaret
09. Back With The Bullets
10. Hello Hell
11. Rock’n’Roll School

Alessandro ‘Zac’ Zaccarini

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