Recensione: Beyond the Bells

Di Stefano Ricetti - 30 Aprile 2024 - 6:40
Beyond the Bells
Band: Scavenger
Etichetta: No Remorse
Genere: Heavy 
Anno: 2024
Nazione:
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73

Strana e nello stesso tempo intrigante la parabola artistica dei belgi Scavenger, da Anversa.

Nati nel 1984, l’anno successivo pubblicarono Battlefields, sotto Mausoleum Records, un album dalla copertina guerresca abbastanza dozzinale ispirata a quelle decisamente migliori di altri gruppi dell’epoca che riscosse un buon successo non solo in ambito fiammingo e vallone. Nonostante ciò la band venne letteralmente scaricata dalla stessa etichetta compatriota che chiuse i battenti per un po’ ed inevitabilmente il morale degli Scavenger precipitò tanto da porre fine alla loro avventura intorno al 1986. La formazione schierava Roger Roscam (basso), Luc Ebinger (batteria), Marc Herremans e Patrick Van Schooren alle chitarre, Jan Boeken – purtroppo mancato nel 2019 – al microfono.

Nel 2018 avviene l’inaspettato come-back con una line-up completamente nuova – nessun membro della band originale è infatti presente – al quale segue un tour abbastanza esteso attraverso alcuni Paesi dell’Europa – l’Italia non venne toccata – e la partecipazione a qualche festival. Evidentemente il nome Scavenger non era del tutto dimenticato fra le schiere degli aficionados che a gran voce reclamarono del nuovo materiale.

Ecco quindi spiegata la genesi di Beyond The Bells, secondo capitolo discografico sotto forma di full length degli Scavenger, che vede la luce nel 2024 sotto No Remorse Records, quarant’anni dopo la fondazione del gruppo e a trentanove dal proprio predecessore. Situazione che ormai non fa più notizia in un mercato mediamente maggiormente attento al ritorno dei vecchi leoni dell’Acciaio che non alle nuove leve emergenti. Bizzarro il fatto di non schierare nessun membro fondatore all’interno della line-up, ma va sottolineato che i grandi vecchi degli Scavenger hanno assicurato massimo supporto all’operazione, seppur dal “di fuori”.

La line-up attuale vede coinvolti Vincent DL al basso, Tim Naessens e Kevin Demesmaeker alle asce, Tine “Lucifera” Callebaut al microfono e Gabriel DS alla batteria.

Il Cd No Remorse si accompagna a un libretto di venti pagine con tutti i testi, delle foto dei singoli membri e una compilation di scatti nelle due centrali.

Nonostante l’età media della formazione si aggiri attorno ai trent’anni va riconosciuto ai belgi di suonare fottutamente anni Ottanta, sia a livello di linee compositive che di esecuzione. Il risultato è un sorprendente e piacevole déjà vu – ops, déjà entendu – che non deluderà le centurie degli appassionati delle sonorità più tradizionali e fermamente tradizionaliste. Una volta entrati nel mood giusto per poter apprezzare la prova dietro al microfono della bionda Tine Lucifera – esercizio che esige alcune passate – Beyond The Bells riesce a fornire notevoli spunti di interesse, senza per questo inventare nulla di nulla. Per i nostalgici della formazione di Anversa probabilmente il passaggio ai nuovi Scavenger può risultare piuttosto ostico ma va riconosciuto alla line-up attuale di averci messo il cuore, pur di non far sfigurare il ricordo degli originali.

Black Witchery’ , ‘Watchout!’, ‘Nosferatu’ sono mazzate di puro HM in mezzo ai denti così come ‘Hellfire’ costituisce l’addentato migliore all’hard rock superamplificato della Los Angeles dei tempi d’oro.  A mo’ di bonus track sono presenti in chiusura e in versione remaster, le due tracce apparse sul singolo uscito nel 2020: ‘Backslider’ e ‘Red Hot’.

Se i tuffi nella grande lezione del passato, quella degli anni Ottanta, fossero tutti del livello di questo Beyond The Bells, si possono dormire sonni tranquilli.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

 

 

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