Recensione: Blessing in Disguise

Di jeffwaters - 28 Aprile 2003 - 0:00
Blessing in Disguise
Band: Metal Church
Etichetta:
Genere:
Anno: 1989
Nazione:
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88

Correva l’anno 1989 e di anni quindi ne son passati ben 14 dall’uscita di questo capolavoro firmato da una delle band che nel panorama power/thrash metal mondiale made in USA.

I Metal Churc hanno dato un otttimo contributo, rimanendo tuttavia sempre troppo (visto il calibro della band) in disparte dai grandi riflettori della ribalta. Il concetto a base del gruppo e ‘sintetizzabile in poche parole:pochi dischi ma buoni..anzi ottimi…dischi che personalmente conservero’ per tutta la vita nel cuore,perche questa band e’ stata in grado di sprigionare emozioni forti che in pochi sono in grado di fare:ci sono riusciti gli Overkill(e ancora oggi continuano a farlo),i Testament, e tante altre validissime band, band che hanno segnato un’epoca,detto in parole chiare!

Questo disco segna una netta frattura tra il periodo thrash anni ’80 vero e proprio e l’inizio degli anni ’90 che incombevano…Ma segna anche una svolta nel sound del gruppo che arricchisce l’aspetto melodico e sprigiona senza eguali una potenza che solo in questo genere musicale possiamo notare nel suo splendore. La prima traccia e’ l’esempio piu’ palese della furia sintetizzata in questa song dal mid-tempos molto catchy e che non puo’ non lasciare immobile l’ascoltatore.Siprosegue con la bella rest in pieces,dove si narra dell’assai famoso affondamento del titanic. Il pezzo forte arriva dall’emozionante anthem to the estranged,con degli arpeggi di chitarra fenomenali che rendono l’atmosfera veramente sognante,per poi arricchirsi ancor piu’ con la venuta di riffs potenti che rendono il tutto molto pesante e d’impatto.Una nota di riguardo per il cantante Mike Howe,che in questa canzone da’ i brividi,per la straordinaria interpretazione e la potenza vocale che riesce a raggiungere,cosi’ come nella favolosa badlands,che rappresenta proprio la melodia mista a potenza tipica di questa band.Si ritorna su ritmiche piu’ ruvide e riffs assassini con la seguente the spell can’t be broken e la strumentale it’s a secret,dove anche gli assoli di chitarra rendono una melodia inconfondibile che si fonde a perfezione con la forza sprigionata dalle sei corde dei due chitarristi!Insomma un disco questo che ogni metallaro sia di “vecchio stampo che di nuovo”,deve perlomeno avere su cassetta,anche perche’ le nuove leve per cosi’ dire,devono avere come base culturale gruppi del genere!Un disco emozionante che raccoglie in se’ la vera atmosfera degli anni ottanta!!grandi

1.Fake Healer (5:55)
2.Rest In Piece (April 15,1912) (6:38)
3.Of Unsound Mind (4:44)
4.Anthem To The Estranged (9:31)
5.Badlands (7:21)
6.The Spell Can’t Be Broken (6:46)
7.It’s A Secret (3:47) Instrumental!
8.Cannot Tell A Lie (4:17)
9.The Powers That Be (5:22)

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