Recensione: Bondage Goat Zombie

Di Alberto Fittarelli - 16 Aprile 2008 - 0:00
Bondage Goat Zombie
Band: Belphegor
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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82

La logica dei piccoli passi premia sempre, soprattutto in campo metal. I Belphegor lo sanno, e procedono evolvendosi lenti ma inesorabili verso la forma death/black definitiva, ormai quasi raggiunta con Bondage Goat Zombie.

Temi che vogliono solo risultare estremi, senza troppa finezza, ma che accompagnano una qualità musicale che contraddice la prima e superficiale impressione che si può avere della band: non energumeni votati al massacro sonoro costi quel che costi, ma compositori attenti, precisi, e il cui amore verso la musica classica (più volte ribadito, da loro, nelle interviste) risulta sempre più palpabile.

L’album risulta, in poche parole, il loro migliore dai tempi dello splendido Lucifer Incestus: un tessuto fondamentalmente death, con fortissimi e fondamentali influssi black, che prevalgono nel complesso anche per quanto riguarda l’atmosfera generale; e soprattutto un’attenzione per la melodia mai banale, ma epica, evocativa come i migliori dischi degli Emperor hanno insegnato.

Il nucleo della band, costituito come sempre da Helmut e Sigurd, ha saputo ancora una volta amalgamare i fondamentali della musica estrema in modo personale, dimostrando che con ingredienti conosciuti si fanno pozioni completamente nuove: lo dimostrano la title-track, l’epica Stigma Diabolicum, la tetra Der Rutenmarsch col suo uso del tedesco arcaico e l’assolo finale, da brividi. Meno cupi e in your face di Goatreich – Fleshcult, più compatti e creativi di Pestapokalypse VI, i Belphegor rilasciano un mix tra i più equilibrati da loro mai pubblicati.

Se credevate che l’inferno, oggi, fosse vuoto e che tutti i demoni vagassero per il nostro essere quotidiano, come dichiarano (non del tutto a torto) gli Anaal Nathrakh, i Belphegor sono quindi qui per dimostrarvi il contrario: le atmosfere ultraterrene, i demoni e la realtà possono ancora coesistere, nella musica estrema odierna, senza risultare risibili. La maggior parte dei gruppi dovrebbe però chiedere a loro come fare.

Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli

Tracklist:

1. Bondage Goat Zombie 04:00 
2. Stigma Diabolicum 05:01 
3. Armageddon’s Raid 05:07 
4. Justine: Soaked In Blood 04:07 
5. Sexdictator Lucifer 03:43 
6. Shred For Sathan 03:47 
7. Chronicles Of Crime 05:32 
8. The Sukkubus Lustrate 02:56 
9. Der Rutenmarsch 05:32 

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