Recensione: Burning Live In Tokyo

Di Giulia - 15 Dicembre 2002 - 0:00
Burning Live In Tokyo
Band: Ring Of Fire
Etichetta:
Genere:
Anno: 2002
Nazione:
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78

Premettendo che mi è costato di più questo cd della rata della mia automobile, ne vale veramente la pena.
La band capitanata dall’ex-cantante di Malmsteen, Mark Boals ha registrato un live album (doppio) veramente incredibile. I musicisti sono tutti dei “mostri” a partire dalla locomotiva vivente Virgil Donati alla batteria.
Dopo un’intro di tastiere di Vitalij Kuprij (recentemente uscito dalla band), parte alla grande “Circle of time” che fa subito notare come Mark Boals sia in piena forma e perfettamente in grado di ripetere le note acutissime registrate sull’album in studio. Segue “City Of Dead” e la bellissima “Vengeance for blood” che fanno venire i brividi anche per gli assoli di chitarra di Tony McAlpine (che non fa rimpiangere George Bellas). “Atlantis” parte molto dolce con un Mark Boals ispiratissimo e in vena di fare il romantico. Dopo un interludio di Kuprij segue “Death Row” e la tamarrissima “Samurai” (mai testo fu più pacchiano dai tempi di “I am a Viking” di Malmsteen) e la bella “Dreams of Empire” seguita dal solo di McAlpine che lascia a bocca aperta. Il secondo cd parte con la mia canzone preferita “Keeper of the flame” che mette in mostra una band compatta e validissima. Philip Bynoe (ex-bassista di Vai) sfodera un assolo di basso veramente di classe seguito dal solo di Virgil Donati che insegna a molti batteristi come usare lo strumento. “The Oracle” precede il solo di Vitalij Kuprij che per quanto bello dopo un po’ sinceramente mi ha annoiata. E’ poi la volta di Mark Boals che con un vocione lirico alla Bocelli intona “E lucevan le stelle” che nonostante tutto non sta nemmeno male nel contesto. Riparte sparatissima “Bringer of the pain” seguita dall’altrettanto bella “Face the fire”. E’ la volta di “Fairytales won’t die” solo piano e voce e qui Mark forza veramente tanto le corde vocali su un pezzo che aveva cantato con il Maestro Alex Gregory nel 1992 sull’album “PAGANINI’S LAST STAND”. Segue a ruota la canzone che da il nome alla band “Ring Of Fire”. Un messaggio di Mark Boals e l’inedita “Leviathan” chiudono questo doppio album che ha una elevata qualità sonora oltre che tecnica. Che dire?Sto mettendo da parte i soldi per il DVD!!!!

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