Recensione: By The Power Of Thunder

Di Paolo Beretta - 21 Marzo 2007 - 0:00
By The Power Of Thunder
Band: Steel Seal
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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74

E’ un reale piacere ascoltare un bel disco e scrivere positivamente di una band italiana al suo debutto discografico; la naturale recensione che ne consegue diventa quasi una sfida per cercare di avvicinare il maggior numero di fans al gruppo in questione. I capitolini Steel Seal hanno davvero tutte le caratteristiche per potersi fare un nome importante nell’immediato futuro. Il debutto intitolato By The Power Of Thunder sono sicuro che farà felici i power metallers che avranno il coraggio di investire i loro soldi in una formazione, ancora sconosciuta ai più, supportata dalla Underground Symphony. Sia ben chiaro che il power che suonano è lungi dal poter essere catalogato come innovativo ma io ormai mi sono stufato di attendere invano un nuovo Holy Land e quindi mi “accontento” di buone canzoni che sappiano durare nel tempo. Veloce, molto incline alle melodie e con una voce chiara e tanti assoli di tastiera e chitarra By The Power Of Thunder scorre con nove tracce di medio-lunga durata per lo spazio, volutamente ampio, dato ai break e alle fasi di assolo che, solitamente, seguono ritornelli ben sottolineati dall’ugola poderosa del singer D.C. Cooper (Silent Force, in veste di special guest) e delle backing vocals.

La produzione è più che onesta e i suoni si distinguono sufficientemente bene anche quando si alza il volume e questo, in virtù dell’oggettiva bontà della tracklist, vi capiterà in ben più di un’occasione.

Avendo ascoltato il prodotto in toto non posso esimermi dal presentarvi il tastierista Fabio Bernardi il cui lavoro di tastiere non è solo lodevole, ma assolutamente essenziale in quasi ogni brano specie per i bei solos che duettano con la sei corde di Marco Valerio Zangani. Le prime 4 tracce provengono dal demo del 2003 e sono curate nei minimi dettagli. Come un lavoro di un falegname particolarmente pignolo vengono livellate tutte le possibili asperità e il prodotto finale è liscio, privo di sbavature e con la sola pecca di essere poco personale. Ascoltando brani come Roncesvalles’ Day nelle estensioni vocali si ha l’impressione di sentire Kotipelto e la fase di break tecnici, unita alla predilezione per tempi abbastanza sostenuti, ci fa definire ad un più attento ascolto il power dei capitolini di chiara matrice neoclassica. Andando alla ricerca dei capitoli migliori del prodotto l’orecchio tende a cadere su un mid tempo – marcia come Sun And Steel. Una buona introduzione con backing vocals per un crescendo che ci porta a cantare un semplice ritornello infinite volte e con sempre maggiore forza e convinzione prima di un cambio di ritmo nel finale davvero ben confezionato e vincente con il solito Fabio sugli scudi. Non male anche il fulmine When The Devil Calls che per 6 minuti spinge sull’acceleratore con prova superba di Cooper e fase di assolo articolata e squisitamente lunga per gli amanti dei tasti e delle corde. Killer track la possente e metallica If; è la tipica canzone che fin dal riffing e dall’attacco della voce ti viene voglia di risentire dall’inizio per apprezzarla al meglio. Un gioiellino davvero!!! Diversi cambi di tempo contraddistinguono l’arcigna Valhalla che non va alla ricerca di melodie particolarmente curate. Dopo un up tempo che tra qualche giorno si confonderà tra gli altri pezzi che ho in testa giunge la minisuite Crying My Heart Away. 3 minuti e mezzo tristi nei quali Cooper dimostra la sua classe dietro al microfono con un cantato vario e passionale. Il mid tempo che si era intravisto finalmente sboccia e piace davvero tanto nelle strofe supportate dalla chitarra e nella fase di assolo che chiude un cd meritevole e ben confezionato.

E’ abbastanza anomalo sentire un cantante in qualità di special guest per tutto il cd; spero vivamente che i nostri in sede live si siano mossi per cercare un sostituto che sappia difendersi dal confronto con D.C. Cooper che sa fare davvero bene il suo lavoro. Gran belle canzoni, non solo piacevoli all’ascolto ma anche coinvolgenti grazie alla tecnica complessiva del gruppo che permette loro di introdurre, in brani di per sé semplici, cambi di ritmo e break dalla vena neoclassica e melodica. Un bel cd e se avete la possibilità di andare a vederli dal vivo fatelo perché credo che possano regalare grandi soddisfazioni. In attesa di qualche innovazione futura io li promuovo senza remore.       

Paolo “FIVIC” Beretta  

TRACKLIST

1. Anger Storm
2. Roncesvalles’ Day
3. Theatre Of Pain
4. Sun And Steel
5. When The Devil Calls
6. If
7. Walhalla
8. Townrazer
9. Crying My Heart Away

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