Recensione: Cannibal Nation

Di Francesco Sgrò - 20 Dicembre 2012 - 0:00
Cannibal Nation
Band: Mob Rules
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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78

Questo 2012 è stato sicuramente un anno denso di interessanti uscite discografiche.
Fra i gruppi che non hanno mancato di sorprendere i fan del Power Metal melodico, ci sono senza ombra di dubbio loro: i tedeschi Mob Rules.
Il gruppo in questione, sebbene non molto conosciuto al grande pubblico, risulta essere attivo sin dal 1994, per un esordio datato 1999 (anno in cui ha visto la luce l’album  “Savage Land“ ) dopo il quale il sestetto ha proseguito con la pubblicazione di ottimi lavori quali “Temple Of Two Suns“ (2000) e “Hollowed Be Thy Name“ (2002).
Nel 2012, dopo ormai diciotto anni di onorata carriera, il combo germanico torna a far parlare di sé grazie all’uscita di “Cannibal Nation“, un disco sincero e potente in grado di dimostrare che, nonostante il trascorrere inesorabile del tempo, i Mob Rules hanno ancora qualcosa da dire.

“Cannibal Nation“ inizia con la massiccia “Close My Eyes“, una canzone imperniata su di una serie di riff chitarristici efficaci e soprattutto sull’ottimo lavoro tastieristico svolto dal bravo Jan Christian Halfbrodt (qui al suo esordio con i Mob Rules), in grado di rendere il tutto estremamente epico e coinvolgente.
La successiva e cadenzata “Lost“, conferma quanto appena affermato in base all’ascolto della canzone precedente, presentando un riff semplice e granitico, impreziosito dai perfetti inserti di Hammond e da un coro dalla melodia semplicemente magnifica, che pare quasi ricordare le sognanti arie tanto care agli americani Savatage del periodo “Edge Of Thorns“ / “Handful Of Rain“.

Con la seguente “Tele Box Foo“, i Mob Rules danno sfogo a tutta l’energia del Power più melodico ed entusiasmante.
Nella successiva “Ice & Fire“ quindi, il combo teutonico raggiunge probabilmente l’apice creativo per questo nuovo platter, confezionando una superba ed emozionante power ballad in cui le chitarre giocano un ruolo fondamentale, supportate in modo eccelso dalla potente voce di Klaus Dirks, (singer di primo livello) e soprattutto dal maestoso lavoro tastieristico del già menzionato Jan Christian Halfbrodt.

L’album prosegue con la potente “Soldiers Of Fortune“,caratterizzata da un riff iniziale che quasi ricorda quello della mitica “Perfect Strangers“ dei Deep Purple, mentre molto convincente risulta essere anche la veloce “The Sirens“, canzone che offre un’altra grande prova del vocalist tedesco.

Belle anche la cupa “Scream For The Sun“ e la granitica title track (che tanto sa di vecchi Maiden), brani che precedono la bellissima “Sunrise“, sublime ballad elettro acustica che conclude perfettamente un lavoro degno di un gruppo forse un po’ sottovalutato che, alla luce di una carriera più che dignitosa e di questo nuovo “Cannibal Nation”, avrebbe probabilmente meritato un successo maggiore nel corso degli anni.

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Tracklist:

01. Close My Eyes
02. Lost
03. Tele Box Fool
04. Ice And Fire
05. Soldiers Of Fortune
06. The Sirens
07. Scream For The Sun (May 29th 1953)
08. Cannibal Nation
09. Sunrise
10. Children Of The Flames (live in Atlanta) (bonus track on ltd. edition digipak)

Line Up:

Klaus Dirks – Voce
Matthias Mineur – Chitarra
Sven Lüdke – Chitarra
Markus Brinkmann – Basso
Jan Christian Halfbrodt – Tastiere
Nikolas Fritz – Batteria
 

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