Recensione: Chaos In Motion 2007-2008

Di Antonio Guida - 28 Novembre 2008 - 0:00
Chaos In Motion 2007-2008
Etichetta:
Genere: Progressive 
Anno: 2008
Nazione:
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70

A oggi, i Dream Theater godono di una visbilità invidiabile, soprattutto se contestualizzati nell’ambito della musica Heavy Metal. Partiti dalla Boston Berklee School of Music nel lontano 1985, i cinque di Long Island arrivano nei nostri giorni con un bottino di nove dischi in studio e, con Chaos in Motion 2007/2008, giungono al sesto lavoro live. Quest’ultimo è legato a cifre importanti, che confermano lo status d’eccellenza della band: centoquindici concerti in centocinque città di trentacinque nazioni differenti sparse nei cinque continenti. Un tour mondiale iniziato il 3 giugno 2007 al Gods Of Metal di Milano e terminato il 4 giugno 2008 a San Juan, Puerto Rico.

‘Chaos In Motion’ 2007/2008 risulta ancora una volta differente dalle precedenti release dal vivo del combo americano. Differente nella scaletta, come sempre, ma diverso anche nell’impostazione. Le riprese sono infatti state effettuate in diverse date, e non di un unico concerto di una singola serata. Questo è stato possibile sviscerando l’enorme archivio digitale di cui dispone il buon Mike Portnoy. È noto che il batterista colleziona registrazioni di tutte le esibizioni e per questo lavoro è stato fondamentale il suo contributo mettendo a disposizione i gigabyte riferiti al periodo dell’ultimo tour. L’idea è stata molto buona, o almeno questo si è pensato fino a quando non è avvenuta la distribuzione su scala mondiale. Ma procediamo per ordine.

Il primo DVD mostra centottanta minuti di esibizioni dal vivo, inframezzate da stralci di interviste ai componenti della band. Una volta premuto “play” qualcuno comincerà forse a strofinarsi gli occhi pensando allo stress accumulato o ad una visita dall’oculista. Qualcun altro si metterà a controllare con cura meticolosa che tutti i cavi dell’impianto, dal più economico a quello più sofisticato, siano giustamente collegati. Qualcuno ancora chiamerà il negoziante di fiducia chiedendo spiegazioni. Ma in risposta ci sarà stato sicuramente detto che va tutto bene, non c’è nessun problema nel nostro impianto di riproduzione: è la qualità video del prodotto a risultare approssimativa e assolutamente non professionale. Proprio l’annuncio in sede promozionale di includere materiale tratto dalle date di Rotterdam, Buenos Aires, Toronto, Boston, Bangkok e Vancouver si è rilevato un grosso limite. La produzione di un DVD musicale è sicuramente dispendiosa sotto il profilo energetico e quindi economico. Installare per tutte le date macchinari professionali gestiti da una troupe competente è comprensibilmente controproducente per le casse di qualsiasi band. Ecco allora che ci ritroviamo fra le mani un documento non eccelso nella qualità video. Molto meglio quella audio mixata da Kevin Sherley. È l’idea a monte, quella di proporre la band impegnata in più serate, che porta in definitiva ad un risultato poco convincente.

L’impatto iniziale è quindi poco incoraggiante, ma nonostante le immagini poco nitide e in alcuni casi traballanti, le prospetive possono cambiare. E senza dubbio cambiano per chi ama la band. Questo prodotto è stato pensato espressametne per i fan, per dare una visione differente dei musicisti e di tutto quanto stia loro intorno. E come rimanere indifferenti ad una delle migliori “Surrounded” mai eseguite dal vivo dai Dream Theater? Come non commuoversi quando verso la fine dello stesso brano si materializza il sarcasmo marcato di Waters e l’ineguagliabile fender di Gilmour nella music-man di Petrucci? Sentire per credere. Quel suono è la sintesi floydiana per eccellenza. I brani tratti dall’ultimo Systematic Chaos in sede live rendono il massimo, primo fra tutte “In The Presence of Enemies”. Questa, a differenza della versione studio, è suonata nei suoi venticinque minuti d’un sol fiato, senza intervalli fra le due parti. Applausi per la toccante “The Ministry of Lost Souls” e la panteriana “The Dark Eternal Night”. Brani come “Scarred” e “Lines in the Sand” alzano qualitativamente il valore del prodotto, non solo perché ripescati raramente dal vivo, ma anche perché interpretati con un’intensità nuova ed unica. Ogni nota è resa meno spigolosa rispetto al passato, grazie alla fluidità di riarrangiamenti che ne facilitano la fruibilità. “Take the Time”, già perfetta quindici anni fa, è restituita nel suo massimo splendore sotto tutti i punti di vista. Il medley finale riscopre brani mai assemblati insieme in tale succesisone ovvero: “Trial of Tears”, Finally Free”, “Learning to Live”, “In the Name of God”, “Octavarium”. Tutto regge benissimo grazie al motore principale e collante: arrangiamenti sopraffini. Preziosi i momenti in cui i singoli componenti ritagliano assoli su assoli e chiedono una standing ovation meritatissima. Rudess più volte imbraccia la keytar lasciando la sua postazione fissa per vagare sul palco circondato dalle sue stesse note e qualche volta trovarsi di fronte Petrucci, che lo guida e lo insegue nelle scale a cui tutti siamo abituati, almeno come ascoltatori. Portnoy è la solita macchina perfetta dietro l’astronave by TAMA, impreziosita anche da una speedy-ball che fra un crash e l’altro Mike si diverte a colpire, sempre a tempo ovviamente. Myung spende molto ma resta penalizzato un po’ dai suoni. LaBrie è la fonte di vibrazioni che arrivano nel profondo in più occasioni e anche nei momenti più heavy appare molto convincente. Petrucci e Rudess stellari non solo nei duelli chitarra-tastiera ma singolarmente intrecciano melodie e immagini che investono il pubblico estasiato.

Col secondo DVD gli occhi ringraziano finalmente per le ottime immagini e non ultimo per i contenuti. Ci si immerge ora nel mondo organizzativo dei Dream Theater. Novanta minuti di riprese volte a far emergere figure che seppur dietro le quinte per tutto il tempo, risultano indispensabili alla riuscita di ogni concerto, senza ignorare anche le figure solitamente meno coinvolte: dai cuochi agli ingegneri delle luci, dai fonici a chi, rimboccandosi le maniche ogni giorno, riesce a far arrivare quintali di strumentazione sul palco. Anche qui non mancano opinioni di tutti i componenti e Mike Portnoy resta il solito mattatore, presentando minuziosamente la strumentazione. Passando dal tour manager all’autista del bus, i minuti portano l’interesse dello spettatore in un continuo crescendo, alimentando la consapevolezza di avere a che fare con una band che spende il massimo in ogni campo. Il secondo DVD si dimostra insomma una vera chicca, che i fan non mancheranno di apprezzare. Volendo evidenziare una pecca, l’assenza di sottotitoli lascia un senso di incompiuto. Facendo riferimento alle pubblicazioni precedenti si nota l’assenza. E forse per un paese come il nostro, al pari di quelli che lanciano il gruppo alle vette delle classifiche ad ogni uscita, sarebbe stato doveroso lavorare anche in tal senso.

In conclusione, si può dire che i Dream Theater tornino sul mercato con un lavoro che potrà essere giudicato diversamente a seconda del soggetto che si avvicina a Chaos in Motion 2007/2008: i fan e gli ascoltatori occasionali. Invetibilmente, infatti, a chi si avvicina per la prima volta alla band così come a chi vuole saggiare la forza i Dream Theater sul palco, è consigliato fare riferimento prima di tutto al “Live at Budokan” oppure a “Score”. Invece, per i sostenitori della band, per chi li segue da anni e li ha visti ormai in tutte le salse, dopo i minuti iniziali lo smarrimento lascia presto spazio all’emozione e si perdona facilmente la presentazione non ottimale della qualità video. Quello che conta è infatti l’esecuzione magistrale e la gran quantità di chicche disseminate per l’intera durata dello show.

Si poteva presentare il tutto come un “official bootleg”? Inutile discuterne ora, quel che si può dire è che se la Roadrunner ha deciso di curare questa uscita, ha senza dubbio facilitato la distribuzione su scala mondiale. Non ci resta che decidere se farla nostra o meno. In caso di risposta affermativa, consigliatissima la versione Deluxe composta dai due DVD e da tre CD audio che da soli varrebbero l’intero prezzo.

Al di là delle apparenze, delle forme, delle presentazioni la classe è qui.

Antonio “kunstwollen” Guida

Tracklist:

DVD 1 – “Around The World In 180 Minutes” Live Concert Footage:
1. Intro/Also Sprach Zarathustra
2. Constant Motion
3. Panic Attack
4. Blind Faith
5. Surrounded
6. The Dark Eternal Night
7. Keyboard Solo
8. Lines In The Sand
9. Scarred
10. Forsaken
11. The Ministry Of Lost Souls
12. Take The Time
13. In The Presence Of Enemies
14. Medley: I. Trial Of Tears II. Finally Free III. Learning
To Live IV. In The Name Of God V. Octavarium


DVD 2 – “Behind The Chaos On The Road” Documentary:
– Promo Videos: Constant Motion, Forsaken, Forsaken (In
Studio), The Dark Eternal Night (In Studio)
– Live Screen Projection Films: The Dark Eternal Night
(N.A.D.S), The Ministry Of Lost Souls, In The Presence Of
Enemies Pt. 2
-“Mike Portnoy Stage Tour”
-“Mike Portnoy Backstage Tour”

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