Recensione: Chaosphere
Ormai il nuovo disco dei Meshuggah, “Nothing”, sta per distruggere centinaia di stereo saprsi in tutto il mondo. Ma prima della sua uscita facciamo il punto della situazione di dove ci avevano lasciati i 5 svedesi nell’ormai lontano 1998, con lo strabiliante “Chaosphere”.
Un album assolutamente adrenalinico e folle; d’altronde Meshuggah in ebraico vuol dire ‘pazzo, senza ragione’ e “Chaosphere” è il culmine della pazzia-genialità fatta musica.
Per chi non li conscesse i Meshuggah sono dediti ad un Cyber-Thrash, come amano definirlo loro, violento, che mischia misure dispari con misure pari creando assalti sonori impossibili da comprendere prima dell’ascolto. Il muro di suono che il gruppo riesce ad erigere è impressionante: riff di chitarra impenetrabili ed assolutamente incomprensibili durante i primi ascolti, una batteria che non vuole altro che comprimerti il cervello fino a farlo esplodere ed una voce con una attitudine thrash-death che canta su testi ispirati dal rapporto fra uomo e macchina, odio ed una decadenza futuristica fortemente deprimente.
Niente da fare, il futuro per i Meshuggah è clonazione portata alle sue estreme conseguenze ed unificazione delle masse.
La loro musica ti si radica dentro al punto da non poterti quasi più controllare durante l’ascolto; le canzoni di “Chaosphere” non sono preludiate da parti in fading o inutili intro: la rabbia esplode e ti schizza addosso da ogni parte in modo diretto ed arido.
La copertina riesce ad esprimere perfettamente le sensazioni che si provano durante l’ascolto: una palla di ferro chiodata che rinchiude un cervello e schizza a velocità mostruosa abbattendo tutto ciò che trova sul suo cammino di distruzione.
8 le canzoni per poco più di 40 minuti di musica. Badate bene non sono riff messi li a caso come può sembrare le prime volte, ma cementati su strutture musicali complesse è assolutamente mai da considerare scontate.
L’esplosione sonora ha inizio con la song “Concatenation”, apertura caotica per una song altamente brutale specie nel ritornello. Le chitarre producono suoni elettronici impensabili. Best track del disco senza dubbio “New Millenium Cyanide Christ” in cui il buon
Fredrik Thordental, mastermind del gruppo, fa un sapiente uso dei synth. Ritmiche spezzatissime in pieno stile Meshuggah, corrossive al punto giusto.
Grandiosissime anche “Corridor Of Chamaleons” e la conclusiva “Elastic” canzone incalzante ben infusa di elettronica, ideale per chiudere un disco come questo. “Chaosphere” è un album compattissimo in cui non vi è assolutamente presenza di cali di tensione e va ascoltato tutto d’un fiato.
Non ci vogliono molti ascolti per arrivare a capire la genialità di questi pazzi, ma se per voi la cosa non dovesse accadere, bhè statene alla larga potreste farvi male…….
Francesco “madcap” Vitale
Tracklist
1-Concatenation
2-New Millenium Cyanide Christ
3-Corridor Of Chamaleons
4-Neurotica
5-The Mouth Licking What You’ve Bled
6-Sane
7-The Exquisite Machinery Of Torture
8-Elastic