Recensione: Code Of Conspiracy
Danesi, ma con la testa rivolta verso la Svezia, i Submission si formano
nell’anno 2003 con conseguente demo autoprodotto che cattura le attenzioni della
francese Listenable Records, la quale darà loro la possibilità di farsi
conoscere in Europa con il disco d’esordio, Failure To Perfection. Inutile dire
che la band danese non stupisce nessuno, colpa sopratutto di una ricetta
melodeath già proposta in tutte le salse da migliaia di altri gruppi in
circolazione. Ma nonostante ciò, ecco arrivare sul mercato Code Of Conspiracy,
il secondo full-length ufficiale edito dalla Blistering Records.
Poche cose sono cambiate rispetto agli esordi, quasi nulla, forse solo una
produzione ancora più moderna e una tecnica che si attesta su livelli piuttosto
alti. Già, perché i Submission, in effetti, per quanto riguarda il lato
esecutivo non peccano per niente, fanno il loro lavoro alla perfezione senza
nessuna sbavatura. Il vero problema è una certa mancanza di personalità che
ritroviamo in quasi tutti gli episodi della tracklist: brani duri, diretti e
dotati di una componente melodica piuttosto azzeccata, i quali possono
sicuramente colpire durante i primi ascolti, ma cominciano a lasciare un tantino
indifferenti già dopo pochi giri nel lettore.
Dodici sono i pezzi a disposizione all’interno di Code Of Conspiracy,
compresa l’intro strumentale 111008666700 che anticipa le violente
bordate dell’opener Rebel Of Society, brano molto duro e diretto,
dove a mettersi in risalto sono sopratutto le ritmiche serrate delle chitarre,
capaci di sostenere a dovere lo screaming del singer Lasse Sivertsen.
Sulla stessa linea anche le successive tracce, tutte capaci di colpire
l’ascoltatore con violenza inaudita, lasciando poi spazio, continuamente, a
refrain decisamente “catchy” e in linea con le classiche coordinate del genere.
Per il resto rimane poca, pochissima carne al fuoco: le idee non sono del tutto
assenti, ci mancherebbe altro, ma, per più di un’occasione, risultano essere
sfruttate piuttosto malamente. Quello che ci troviamo di fronte è sicuramente
una manciata di brani suonati in modo eccellente ma che, ahimè, risultano essere
arenati su di una formula strasentita in centinaia di altri prodotti attuali.
In sostanza, i danesi Submission ci offrono un disco suonato in modo
eccellente, prodotto piuttosto bene ma che non aggiunge nulla di nuovo a quello
che è stato già proposto da tantissime altre band in circolazione. Forse con una
buona dose di personalità in più, riuscirebbero a fare il tanto meritato salto
di qualità, ma per ora rischiano solamente di perdersi in un mercato che offre
prodotti ben più originali e interessanti.
Angelo ‘KK’ D’Acunto
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Tracklist:
01 111008666700
02 Rebel Of Society
03 Imaginary Freedom
04 A Terror Within
05 Raised Above God
06 In The Eyes Of Tyranny
07 An Illusion Of The Perfect Forever
08 Determent Infiltration
09 Deservant
10 Celebrate The Dead
11 Code Of Conspiracy
12 The End Of Eternity