Recensione: Cybernetic Empire

Di Stefano Ricetti - 3 Maggio 2010 - 0:00
Cybernetic Empire
Band: Masquerade
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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77

La vita, a volte, è davvero strana e la musica, che a tutti gli effetti ne è una importante componente, non sfugge a certi misteri. Gli olandesi Masquerade, ad esempio, nonostante un paio di manciate di canzoni eccellenti e il supporting act ad alcune date dell’unico tour europeo dei Crimson Glory non sono mai approdati a un contratto nel vero senso del termine. Ci ha pensato la nostrana Steelheart Memories a scomodare gli “orange” e riproporre in versione remaster tutto quanto inciso dai Nostri, partendo dal demo Behind The Mask, passando attraverso l’Ep mai uscito fino ad arrivare a studio outtakes e brani live in qualità di bonus track.

Come di consueto, quando si tira in ballo l’etichetta di Primo Bonali, il packaging è da orgasmo e, di certo, questo Cybernetic Empire, non sfigura rispetto alle passate release. Sedici pagine di booklet contenenti la storia della band in lingua inglese, foto a go-gò con le varie line-up – denominate, a la Deep Purple, Mark One, Two etc etc – flyers di concerti ed estratti da riviste con le recensioni dell’epoca. Fra i vari scatti spicca quello del bassista Ronald Klatt: un talento rubato alle due ruote nel vero senso della parola, visto che probabilmente aveva appena appoggiato la bici al di fuori della sala prove prima di imbtracciare lo strumento!

HM in your fucking face con l’iniziale Prisoner Of Consciousness, tratto dal demo Behind The Mask: pezzo robusto, metallicissimo, in salsa US. Riff assassini, il singer Richard Muermans a fare da mattatore ma soprattutto un brano figlio di un songwriting di razza, quello che riesce a modulare al meglio melodia, hook e potenza. Da urlo, ehm… l’urlo del cantante al terzo minuto. Prisoner Of… : senza dubbio, per chi scrive, l’highlight dell’intero album. Surrender fa calare l‘intensità metallica ma al tempo stesso regala perle di Hard Rock cristallino, grazie a un lavoro pregevole da parte della chitarra di Noud Smeets. Un riffone spaccaossa apre Masquerade, episodio che fa del crescendo chitarristico il punto di forza delle prime battute, poi interviene la voce particolare di Muermans, nell’occasione particolarmente dal taglio “americano” che riporta il pezzo su territori dal flavour Progressive.

Finito il lotto dei brani dell’acclamato demo del 1989 è la volta del cambio del cantante – se ne alterneranno ben due la posto del buon Richard – e delle cinque tracce tratte dall’Ep Cybernetic Empire, mai ufficialmente uscito e inciso a cavallo fra il 1993 e il 1994. Into The Night è un mid tempo sufficientemente massiccio che riporta ai Queensryche anche se i Masquarade ci mettono del loro e ne appesantiscono la fornitura metallica in virtù di chitarre inesorabili. Traccia atipica la numero cinque, Psywars, con un Noud Smeets che fa il verso a George Lynch dei Dokken e il singer Gregor Van Der Loo si trasforma nel gran cerimoniere di otto primi intensi di Hard’n’Heavy americano di classe, pregni di notevoli spunti chitarristici dal quinto minuto in poi. Silence induce a tutto tranne che alla calma, come potrebbe far intendere il titolo: si tratta infatti di un pezzo vigoroso, figlio dell’acciaio cromato fino al midollo. Prisoner riprende, con meno impatto e con un’interpretazione inferiore da parte di Michel Zandbergen il brano posto in apertura del disco mentre Passion chiude l’Ep fra duelli di asce e sfuriate a la Queensryche spesso però fine a se stesse consegnando, probabilmente non a caso, la canzone più debole del lotto alla fine.

Per quanto attiene la cospicua fornitura di bonus track, a parte la differente proposizione di pezzi già ascoltati, vanno citate C-Eden, tipica “strumetalona“ di turno, poi Inside/Outside, che testimonia la verve metallica dei Nostri in veste live, per un brano con idealmente ¾ del pit a braccio borchiato al cielo a cantare a squarciagola il breve ritornello così come Against The World rafforza l’energia sprigionata sulle assi di in palco da parte dei Masquerade, traccia dove per astratto si delineano centinaia di teste dedite allo “scapocciamento” furioso fino alla fine.

Cybernetic Empire: una perla ritrovata, senza dubbio, che difficilmente deluderà i cultori di certa musica dura rimasta misteriosamente nascosta nei cassetti, in quel di Rotterdam, fino a oggi.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

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Tracklist:

Behind The Mask (demo)
1. Prisoner Of Consciousness
2. Surrender
3. Masquerade

Cybernetic Empire (Ep)
4. Into The Night
5. Psywars
6. Silence
7. Prisoner
8. Passion

Bonus track
9. Surrender (studio outtake 1994)
10. Prisoner (studio outtake 1994)
11. Into The Night (studio outtake 1994)
12. C-Eden (instrumental studio outtake 1994)
13. Inside / Outside (recorded live in Geleen, Holland, by “ROZ Radio”)
14. Against The World (recorded live in Geleen, Holland, by “ROZ Radio”)

 

Contatti Steelheart Memories: info@metal-force.com

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