Recensione: Dark Logic

Di Alessandro Di Clemente - 13 Gennaio 2005 - 0:00
Dark Logic
Band: Loch Vostok
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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65

Autodefiniti “progressive avant-garde metal”, gli svedesi Loch Vostok nascono dalle ceneri della melodic prog band Mayadome.
Giungendo in ritardo, il cd è uscito già da qualche mese, recensisco questo debut album edito dalla misconosciuta Magnetism Records.
I Nostri si sono affidati alle abili ed esperte mani di Daniel Bergstrand alla produzione e al mixing.
La musica (leggo il flyer che accompagna il promo) è un mix tra la natura avant-garde dei Cynic, la progressione (?) dei Dream Theater, la vena black degli Emperor, la potenza degli Agent Steel e l’estro melodic death dei Soilwork… e chi più ne ha più ne metta, aggiungo io.
In realtà di prog c’è ben poco (a meno che non siate tra quelli che considerano i Dream Theater e Symphony X prog acts), i Loch Vostok sono un buon connubio tra le ritmiche serrate ma melodiche dei Symphony x meno sinfonici e accellerazioni degne di bands black.
La voce graffiante di Teddy Moller, nei momenti di clean vocals, ha più di un punto di contatto con Tom S. Englund (Evergrey), mentre, quando si cimenta in parti scream/growl, ha un’ impostazione molto vicina a quella adottata da svariate black metal bands.
In realtà, il “cross over” tra metal estremo e metal melodico ha un suo certo fascino (si pensi, in tutt’ altro contesto, agli Opeth), purtroppo, però, il risultato ottenuto dai Loch Vostok supera di poco la sufficienza: chitarre troppo semplici (non tiriamo fuori paragoni impossibili con i Cynic), composizioni banali (anche se arrangiate con gusto), parti tirate eseguite con poca “verve” (la potenza dei Soilwork è ben lontana dall’ essere raggiunta).
In definitiva, poco meno di una dozzina di canzoni ascoltabili, piacevoli ma non esaltanti (mai fidarsi dei flyers), tra le quali spiccano: l’ opener “Admire and Resent” (buon amalgama tra le due nature della band, quella estrema e quella melodica), “Falling Star” (dal mood depressivo andante, stile Evergrey, con una buona prestazione del vocalist) e “The Forsaken One” (forse la più prog oriented del lotto).
Concludendo, il mio consiglio è: ascoltateli, forse vi piaceranno.

Track List:

1. Admire And Resent
2. Impressions
3. Blunt Force Trauma
4. Falling Star
5. Naked
6. Nothingness
7. The Method
8. Marrow
9. The Forsaken One
10. Narcosis
11. (ghost song)

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