Recensione: Demo

Di Nicola Furlan - 8 Ottobre 2025 - 3:05
Demo
Etichetta: Prehistoric Sounds
Genere: Death  Doom 
Anno: 2025
Nazione:
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62

Se nomi come Encoffination, Spectral Voice, Mournful Congregation, Mortiferum, Krypts, Anatomia o Undergang non solo vi dicono qualcosa, ma vi piacciono pure, allora non potete non dare un ascolto ai Sunken Monolith.
Autori di un death doom cavernoso, spettrale e intriso di una gelida umidità sonora, si collocano perfettamente al tavolo dei più rappresentativi interpreti del genere, non quello “raffinato e introspettivo” di scuola finalndese (Swallow the Sun, Hooded Mencace), ma quello che ti gela il sangue e ti trascina in scenari infernali, oscuri, colmi di muffa tossica.
Pazzesca la produzione (se così la possiamo definire): terrore e gelo fatto suono!
Tre brani che anticipano quello che ci auguriamo sia un esordio su lunga distanza degno di nota: un full-length che andrebbe ad arricchire la scena con un probabile nuovo gioiello, incastonato nell’arrugginito ventaglio dell’attuale panorama contemporaneo. Una scena che, forse più di ogni altra oggi, è diventata uno degli ultimi veri propulsori del metal estremo underground, quello che da sempre ne garantisce la sopravvivenza… e non solo. Certo, tre brani è poca roba…, ma proprio perché sarebbe stato gustoso ascoltare per un po’ di tempo questa nuova proposta ci permette di affermare che, a tutti gli effetti, di cose da dire questa band ne ha ancora parecchie.
Un lavoro scarno, ancora troppo limitato per durata, ma che pulsa di malsano, ferocia e oscurità; una poesia nera che saprà parlare a chi percepisce un’oscura risonanza tra il proprio mondo interiore e l’abisso sonoro generato da band dedite a questo approccio. Per ora promossi a pieni voti, con l’augurio che non si tratti di un fuoco di paglia ma di un faro destinato a illuminare l’uscita di un nuovo, imprescindibile monolite oscuro da contemplare con reverenza.

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62