Recensione: Devastation Inc.

Di Marco Donè - 5 Settembre 2014 - 1:40
Devastation Inc.
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Anno: 2014
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72

Arrivano da Genova i Devastation Inc. Formatisi nel 2013 da un idea di Alessio Gaglia e Andrea Grillone, si trovano costretti a far fronte ad una serie continua di avvicendamenti di lineup. Arriva anche l’abbandono di uno dei membri fondatori, Andrea Grillone. Il combo genovese però non demorde e riesce a trovare una formazione stabile a partire da aprile 2014 e, qualche mese più tardi, entrano ai Nadir Music di Genova a registrare il loro primo demo.
Come descrivere il prodotto dei Devastation Inc.? Posson bastare tre parole, “thrash ‘till death”! I thrasher duri e puri avranno di che gioire nei pezzi che compongono la demo in esame, tre pezzi in cui i punti di riferimento sono chiari e facilmente riconoscibili, in primis Exodus, poi primi Metallica, quelli di “Kill’em All” per esser chiari, primi Megadeth, elementi riconducibili a Sodom e Slayer. L’attitudine che muove la band è quella dei bei tempi dato che il motto ufficiale è “headbanging ‘till break your neck”. Attitudine che ha portato la band a registrare il tutto in un sol giorno. La produzione, per essere un demo, è molto ben curata. Vengon valorizzate le chitarre e la voce, mentre la batteria, in particolare la cassa, poteva avere un pizzico di attenzione in più.
L’intenzione dei Devastation Inc è di portare a ritroso nel tempo l’ascoltatore, aggredendolo, annientandolo, con riffing abrasivi e up tempo spezza collo. Anche le linee vocali vanno nella stessa direzione. La voce di Alessio Gaglia, in più di qualche frangente, mi ha fatto tornare alla mente il Mark Osegueda degli anni ottanta. Poi quei cori à la Exodus e Death Angel riescon a dar ulteriore enfasi a pezzi gia tritaossa di loro.
La pecca del demo è, ahimè, il suo lato “estetico”, non sicuramente uno dei migliori modi per presentarsi. La scusante è sicuramente dovuta al fatto che la band distribuisce gratuitamente le copie della loro prima fatica, ma in questi tempi, in cui la concorrenza è spietata, bisogna valutare anche questo aspetto. Magari una custodia in cartoncino con impresse la front cover e la back cover avrebbe reso di più che due semplici fotocopie a colori all’interno d’una bustina di plastica. In più, meglio fare attenzione a come è stato stampato il nome della band nella back cover. Questi aspetti, purtroppo, incideranno negativamente nella “valutazione” del demo.
Se dovessimo dare un parere per l’aspetto puramente musicale, il primo demo dei Devastation Inc avrebbe un voto più alto rispetto a quello che potete leggere. Tre canzoni con un tiro devastante, un songwriting avvincente e convincente. Certo si potrebbe dire zero originalità, ma non è sicuramente nelle intenzioni della band genovese l’esser originali o metter in mostra virtuosismi funambolici, la loro intenzione è “pestare duro” seguendo la lezione degli anni ottanta e ci riescono in pieno. Purtroppo, come detto poc’anzi, la pecca sta tutta nell’artwork, nell’aspetto prettamente visivo, ma che ha ugualmente la sua rilevanza. Resta il fatto che, con tre canzoni di tal fattura, e se il nuovo materiale manterrà la stessa voglia “assassina”, un contratto ed un full-length son tutt’altro che un lontano miraggio.

Marco Donè

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