Recensione: Diary Of A Mad Band
Da side-project di lusso fino a band prioritaria per i propri componenti, i Down sono nel tempo diventati una certezza discografica. Nati all’indomani della pubblicazione di Cowboys From Hell da parte della band del cantante Phil Anselmo, i Pantera, ad oggi hanno pubblicato tre dischi in studio ed arrivano a celebrare il ventennio dalla nascita con questo loro primo disco dal vivo. Gli esordi con NOLA sono lontani e di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, soprattutto con l’uragano Katrina che ha distrutto gran parte di New Orleans, città di cui il nucleo fondatore della band è originario, ma il quintetto ha resistito tra alti e bassi riuscendo a sopravvivere finora con un solo cambio di lineup durante l’intera carriera (Rex Brown subentrò a Todd Strange nel 1999).
Diary Of A Mad Band (Europe In The Year Of IV) è quindi un documento importante che fotografa i Down impegnati nel tour europeo che li ha visti protagonisti nell’estate del 2006. Come prevedibile, il sound dei cinque non è pulito e cristallino, ma sporco, marcio e dannatamente potente nelle costruzioni sempre in bilico tra sludge, doom e stoner d’autore, il tutto riletto in un’ottica che lascia anche spazio alla melodia. Non essendo ancora uscito III: Over The Under, la band offre al pubblico una selezione dei brani che compongono i primi due dischi, cioè NOLA e II: A Buslte In Your Hedgerow, comunque più che sufficienti a creare una scaletta varia e ben costruita.
La release di questo live album è inoltre accompagnata da un bel dvd che contiene spezzoni di vari show (ogni canzone è infatti registrata in una differente location), inframmezzati da stralci di vita on the road della band. Per quanto riguarda i due cd, lo show preso in considerazione è invece uno solo, cioè quello che i Down tennero a Londra e che presenta una scaletta differente rispetto alla controparte video.
Partendo ad analizzare il supporto audio, il primo particolare che viene a galla è che i brani non presentano correzioni in studio, infatti pezzi come l’iniziale Losing All e Jail suonano dannatamente live e si sentono spesso anche degli errori di esecuzione tipici di una performance dal vivo così viscerale e senza fronzoli come quella dei Down. Ridotte, non si sa se per scelta in fase di montaggio del disco o meno, anche le interazioni di Phil Anselmo col pubblico, il quale si è sempre distinto per i fiumi di parole spesi per allacciare un dialogo con gli spettatori. Il sound sporco, caldo e tremendamente sludge del quintetto fa quindi risaltare anche qualche errore di esecuzione, soprattutto da parte del già citato Anselmo, frontman di razza che, però, dal vivo non sempre riesce a replicare le prodezze a cui ci ha abituati in studio. Dal canto loro, Kirk Windstein e Pepper Keenan ammaliano con le loro chitarre ed il tutto è retto dalla sezione ritmica di Rex Brown (basso) e Jimmy Bower (batteria).
Se in Rehab Anselmo accenna l’inizio di The Ripper dei Judas Priest, è in Eyes Of The South dove si tocca il punto più alto e dove il blues e l’anima nera di New Orleans si fanno sentire per un momento caratterizzato anche da un’ottima melodia portante. Peccato solo per i cori stonati, ma l’attitudine c’è tutta e questo va certamente apprezzato. Altro momento degno di nota è quello in cui viene proposta la canzone probabilmente più famosa della band, cioè Lifer, come sempre dedicata allo scomparso Dimebag Darrell.
Per quanto riguarda il dvd, invece, va subito notato come il feeling sia quello di una ripresa nemmeno troppo dinamica e che da spazio anche al pubblico, soffermandosi più volte su di esso e dando voce ai presenti, cosa da non sottovalutare affatto. Inoltre fa sorridere il fatto che il montaggio delle immagini sia stato effettuato tra riprese di più concerti, quindi capita spesso di vedere i membri della band vestiti in maniera diversa durante la medesima canzone.
Trattandosi di un mix di varie date è probabile che siano stati estratti i brani migliori di ogni singolo concerto, ma anche qui ritroviamo qualche errore di esecuzione ed un Phil Anselmo con qualche scivolone vocale di troppo. Quello che manca a questo dvd, tralasciando la mancata inclusione delle immagini relative al Gods Of Metal del 2006, è un vero documentario di quel tour, cosa che avrebbe aggiunto effettivamente molto valore a questa uscita.
Insomma, considerando nell’insieme Diary Of A Mad Band (nessun riferimento a Diary Of A Madman, almeno stando a quanto dichiarato dal gruppo stesso), la conclusione a cui si giunge è quella di trovarsi davanti ad un “official bootleg” registrato totalmente in presa diretta e dato in pasto ai fan esattamente così com’è. Se siete puristi del suono, il consiglio è quello di lasciar perdere in quanto rimarrete inevitabilmente delusi, mentre se siete amanti dell’attitudine Do It Yourself che caratterizza da sempre i Down potete tranquillamente far vostro il primo documento dal vivo del quintetto. In ogni caso si tratta comunque di un’uscita di transizione buona per spezzare l’attesa nei confronti del quarto disco in studio della band.
Andrea Rodella
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Tracklist:
Cd 1
1 – Losing All
2 – Lifer
3 – Lysergic Funeral Procession
4 – Rehab
5 – Temptations Wings
6 – Ghosts Along The Mississippi
7 – Learn From This Mistake
8 – Hail The Leaf
9 – New Orleans Is A Dying Whore
Cd 2
1 – Lies (I Don’t Know What They Say, But…)
2 – Underneath Everything
3 – The Seed
4 – Eyes Of The South
5 – Jail
6 – Stone Crow
7 – Bury Me In Smoke
Dvd
1 – Lysergic Funeral Procession
2 – Lifer
3 – Losing Allacciare
4 – Rehab
5 – New Orleans Is A Dying Whore
6 – Ghosts Along The Mississippi
7 – Learn From This Mistake
8 – Underneath Everything
9 – Temptations Wings
10 – Something On My Side
11 – Hail The Leaf
12 – Lies
13 – The Seed
14 – Eyes Of The South
15 – Jail
16 – Stone The Crow
17 – Bury Me In Smoke
Durata:
Cd 1 – 50:31 min.
Cd 2 – 50:40 min.
Dvd – 130 min. circa
Lineup:
Phil Anselmo – Vocals
Kirk Windstein – Guitar
Pepper Keenan – Guitar
Rex Brown – Bass
Jimmy Bower – Drums