Recensione: D’Un Autre Sang

Di Matteo Lasagni - 30 Marzo 2005 - 0:00
D’Un Autre Sang
Band: Manigance
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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75

Terza fatica discografica per i francesi Manigance, autori di un heavy metal massiccio e dalle forti tinte power. La band, ai più scarsamente conosciuta a causa del cantato in linguamadre, è attiva ormai da quasi 10 anni e, forte di un’intensa attività live in patria, volge ora i propri sguardi al music business internazionale con questo “D’Un Autre Sang”. So che molti di voi pensando alle liriche in francese staranno rabbrividendo, ma vi garantisco che non c’è da spaventarsi, anzi devo dire che un songwriting sopra la media ed un cantante decisamente dotato rendono il tutto ben amalgamato e senza quella sensazione di “casereccio” che sarebbe facile auspicarsi in questi casi. La produzione peraltro è davvero poderosa e cristallina e questo permette all’ascoltatore di godersi tutte le sfumature di un disco che spesso e volentieri viaggia su tempi sostenuti. Nessuna titanica suite, nessun momento di epico lirismo, né altri artifizi sperimentali alla caccia del “colpo ad effetto”, ma pezzi di semplice costruzione, ben articolati, ma mai eccessivi, rotondi quanto basta per “prendere” l’ascoltatore, anche in prospettiva live. Ogni componente compie egregiamente il proprio dovere, anche se per tutto l’album si ha la sensazione che il drummer Daniel Pouylau sia di un altro pianeta: devastante nelle accelerazioni, preciso negli stacchi e coinvolgente nei cambi di passo. Una furia scatenata e, a mio parere, il vero motore dei Manigance.

L’album come detto si snoda attraverso ritmiche veloci e melodie orecchiabili, senza per questo scadere nel banale. I brani power-speed, come l’opener “Empire Virtuel” e la title track, fanno sfoggio di refrain grandiosi, riffing possenti e massacranti accelerazioni in doppia cassa, per il sottoscritto il vero piatto forte di “D’Un Autre Song”. Anche la discreta “Heritier” si muove sulle stesse coordinate delle precedenti, risultando però meno incisiva, mentre nel resto dell’album la formazione transalpina punta su up-tempo di grande impatto caratterizzati dalle sempre belle linee vocali del bravo singer Didier Delsaux, come nel caso della splendida “Memoire”, dotata di un chorus davvero magistrale. A conti fatti l’unico vero momento di relax ci è concesso dalla ballad “La Mort Dans L’Ame”, che però non lascia una grande impressione e rivela il lato meno riuscito del Manigance-sound.

“D’Un Autre Sang” è in generale un disco molto godibile, premiato da una qualità media comunque alta e da alcuni episodi davvero sopra le righe. Sostanzialmente un ottimo tentativo da parte dei Manigance di lanciarsi a livello mondiale e per quanto mi riguarda un’uscita discografica decisamente superiore a tante altre molto più sponsorizzate. Artwork sufficiente.

Tracklist:
1.
Mirage

2.
Empire Virtuel

3.
Mourir En Héro

4.
Héritier

5.
Hors La Loi

6.
Maudit
7.
Mémoire
8.
Damoclès
9.
La Mort Dans L’âme
10.
D’un Autre Sang
11.
Enfin Délivré

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