Recensione: Èerný Kult

Di Giorgio Vicentini - 22 Maggio 2005 - 0:00
Èerný Kult
Band: Silva Nigra
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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77

I cecoslovacchi Silva Nigra hanno proprio la stoffa della cult band ed io mi sento di confermare in toto questa impressione. Nati ormai 8 anni fa, calcano la scena underground da talmente tanto tempo da saper bene cosa sia il raw black metal in stile nordico e Èerný Kult ne è un esponente puro.

Sarà per una questione di fedeltà ad una volontà tutta black di cantare in idiomi complessi ed ermetici, vuoi anche per un sentimento nazionalista sempre in primo piano, fatto sta che i quattro eleggono la loro lingua madre come verbo per professare la propria fede alla fiamma nera. Pertanto, se pensate al norvegese o al tedesco come linguaggi sufficientemente ostici, vorrò vedere le vostre facce durante i primi ascolti di “Sociopat – Lidstvím tìlo trpící“, talmente dura da sembrare quasi fuori tempo nella ritmica delle parole faticose ed ignote. Una volta superato l’ovvio imbarazzo, non un vero ostacolo per blackster abituati anche al russo, sarà facile cadere nelle braccia di tanta fedeltà agli insegnamenti dei padri fondatori, uno di quei dischi innamorati del feeling, che sanno gelare il sangue accelerando impazziti se serve o facendolo ribollire con passaggi secchi. 

Trenta minuti di grugni battaglieri ed ecco all’oscurità (cit.) dieci capitoli introdotti e conclusi da cori gregoriani e canti femminili ispirati ed affascinanti, oltre che totalmente dissonanti rispetto alle tematiche anti cristiane. Le sonorità scelte in fase di produzione costituiscono un importante punto di partenza, un’impostazione fredda e tagliente delle chitarre, non particolarmente potenti ma estremamente ficcanti, zanzarone nel suono ma chiare, che accoppiate alla batteria dal drumming variegato e stimolante ed allo scream in piena evidenza conferiscono tono e carattere al disco. 
Tra i pezzi migliori cito “Srdce havraní“, nel suo perfetto gioco tra il tema dominante e l’accelerazione controllata che vi si inserisce furente e “Od vĕkù… do vĕkù…“, il cui ritornello è talmente trascinante da invogliare ad imparare il ceco mentre la track esplode velocissima. Man mano si potrebbero citare tutti gli altri componimenti, come la title track ed il suo riff centrale glaciale, perché la qualità media rimane sempre elevata per la varietà delle soluzioni e l’efficacia dei cambi di tempo, sintomo di una personalità compositiva di prim’ordine. Ottima la cover di “Carpathian Forest” dei Carpathian Forest che mantiene immutato il feeling originario dimostrando che la band ha saldamente in mano la situazione.

Èerný Kult è riuscito sotto tutti i punti di vista, per il suo mood norse e per l’energia dei pezzi, così da trascinarci nelle fauci di un ascolto facile, che fila liscio per la perfezione collaudata della musica e dei musicisti. Sottolineerei un aspetto importante: la longevità. Personalmente non riesco a quantificare il numero esatto di ascolti che ho dedicato al platter, ottimo segno visti i tempi che corrono nei quali è facile incontrare dischi usa e getta. Se proprio devo, posso soltanto aggiungere che per dare un tocco ancor più selvaggio e primordiale, non sarebbe guastata una produzione più primitiva.

Il black dei Silva Nigra è una candela impugnata con mani insanguinate, è una copia delle 999 numerata a mano “con il sangue”, è il vivere un disco e sentirne la magnetica espressività che solo i caratteri gotici bianchi su fondo nero sanno dare. Disco sopra la media, affascinante e schietto, un must dell’underground black del 2005.

Tracklist:
01. Prolog
02. Sociopat – Lidstvím tìlo trpící
03. …když slunce vychází
04. Srdce havraní
05. Od vĕkù… do vĕkù…
06. Pochybnost Bytí (Filozofie Akt I.)
07. Homi Homini Lupus (Èlovìk Èlovìu vlkem)
08. Èerný Kult
09. Carpathian Forest (Carpathian Forest cover)
10. Epilog

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