Recensione: Essays in Rhyme On Passion & Ethics
Cinque anni son passati dal 2005 e dall’esordio discografico con “Black Heart Process”. Cinque anni in cui gli Ethereal Blue son passati attraverso periodi di inattività, cambi di line-up, di management e di etichetta. Ovvio che in tutto questo tempo anche lo stile del gruppo sia cambiato e a testimoniarcelo è questo nuovo “Essays in Rhyme On Passion & Ethics”.
Già solo definire il sound di questi greci è cosa ardua. Il death melodico si fonde con alcune sfuriate di sapore decisamente black e incorpora, anche, elementi quasi post-core, jazz, prog e il folk della terra natale dei musicisti. Insomma, un potpourri di generi diversi che, nelle mani sbagliate, potrebbe trasformarsi in un caotico coacervo cacofonico di suoni che nulla hanno a che spartire gli uni con gli altri. Non è il caso, per fortuna, degli Ethereal Blue che, anzi, riescono nel difficilissimo compito di combinare e far star bene assieme tutto quanto.
Bisogna ammettere che, probabilmente, non è del tutto merito loro. I punti di riferimento della band son piuttosto evidenti in vari passaggi e si tratta di nomi che proprio di una certa ecletticità nel sound han fatto la propria bandiera. Gli Opeth dei primi album (impossibile non notare echi della band di Akerfeldt in “John Wood”), ma anche un gruppo geograficamente più vicino come gli Orphaned Land (a cui, in particolare, sembra ispirarsi il cantante Efthimis V., estremamente versatile nella sua prova), e volendo si potrebbe anche continuare.
Al di là delle ispirazioni, più o meno evidenti, da mettere in luce dovrebbe, però, essere la capacità di questi musicisti di fondere tante soluzioni differenti in maniera convincente e uniforme. La mancanza di un’originalità assoluta, derivante dagli accenni ad altri gruppi, non sminuisce quasi per nulla il lavoro degli Ethereal Blue e il meritevole risultato finale di questo “Essays in Rhyme On Passion & Ethics”.
Per concludere gli Ethereal Blue tornano a farsi sentire, dopo cinque anni di alterne vicende, con un disco che impone prepotentemente il nome del gruppo come uno di quelli da tenere attentamente d’occhio. “Essays in Rhyme On Passion & Ethics” è un disco bello, elegante, sentitamente ispirato, come se ne possono ascoltare pochi. Sicuramente un ascolto consigliato a chi sia in cerca di sonorità ricercate e non banali, di musica che costringa a pensare e non sia solo subita passivamente.
Tracklist:
01 Mother Grief
02 Ethics
03 John Wood
04 Passion
05 The Letter
06 Goliadkin
Alex “Engash-Krul” Calvi