Recensione: Evil In All Dimensions
Con il nome di Ambush esistono o sono esistite parecchie bands (una anche in Italia), oggi parleremo del gruppo svedese di Växjö, nella contea di Kronoberg a sud della Svezia, formatosi nel 2013 e con all’attivo 3 full-lengths prima di questo “Evil In All Dimensions”, uscito niente meno che per la Napalm Records ad inizio settembre. Con un artwork quasi horrorifico, l’album è composto da sole 9 canzoni (finalmente un disco senza inutilissime intro!!) per poco più di 40 minuti di durata totale. Il sound della band svedese è un classico heavy metal con evidenti richiami ai Judas Priest (l’ottava traccia “Bending The Steel” è sostanzialmente un tributo a questi maestri!), ma anche qualche reminiscenza degli Iron Maiden, soprattutto nello stile delle chitarre. E dire che il disco inizia anche in maniera ingannevole, dato che la title-track posta in apertura è una cavalcata power metal a tutti gli effetti.
Sulla stessa scia possiamo piazzare anche “Iron Sign”, dopo la cadenzata “Maskirovka”, in cui il cantante Oskar Jakobsson usa un’impostazione vocale non indifferente e quasi teatrale. Andando avanti con la tracklist, poi emergerà quel gusto per l’heavy old-style, quel fottutissimo heavy metal che sempre ci fa sbattere il capoccione su e giù fino a far urlare di dolore le vertebre cervicali (e dopo quasi 40 anni di headbanging, vi assicuro che capita velocemente!).
Il disco è pieno di potenziali hits e nessuno dei brani è di livello qualitativo inferiore all’eccellente, compresa la dolcissima ballad “I Fear The Blood”, in cui Jakobsson canta divinamente, dimostrando versatilità, espressività e capacità interpretativa fuori dal comune. Del resto, per poter emergere nella massa dei gruppi che si rifanno al più classico heavy metal, serve un cantante di qualità e gli Ambush l’hanno sempre avuto! Nella ballad si può anche apprezzare non poco il nuovo bassista Oskar Andersson, entrato in formazione dal 2022 ma all’esordio discografico con gli Ambush (in passato aveva suonato la chitarra e cantato nei dischi dei Night, altro gruppo svedese). Mi è piaciuta parecchio anche la serratissima “Come Angel of Night”, scelta intelligentemente anche per la realizzazione di un lyric video.
Non sorprende che una label di spessore internazionale come la Napalm abbia messo sotto contratto questo gruppo, dato che la loro musica è davvero piacevole, ben fatta, decisamente coinvolgente e con un gusto sopraffino per le melodie e ritmiche sempre frizzanti, grazie anche all’ottimo batterista Linus Fritzson (tra i membri fondatori del gruppo). Strumento principale, però, e non c’è da sorprendersi in questo genere musicale, sono le due chitarre della coppia Engqvist e Dotzek (anch’egli al primo album con gli Ambush, essendo entrato in formazione nel 2020 subito dopo l’uscita del precedente disco “Infidel”), con parti soliste ottimamente realizzate e massicci muri di riff. Avevo sentito dire che questo “Evil In All Dimensions” degli Ambush era tra i migliori dischi usciti nel mese di settembre, ora posso confermarlo tranquillamente! Non fatevelo scappare!!
