Recensione: Fairytale Of Perversion
Nel limbo ove giacciono le band semi-sconosciute ai più, noto come underground, non è difficile pescare realtà che, invece, meriterebbero un rovente posto al sole, accanto ai più noti act della scena. Scena, in questo caso, thrash o, meglio, techno thrash. Come quello proposto dai norvegesi Exeloume che, con il loro primo full-length “Fairytale Of Perversion”, fanno vedere che anche il genere metal più ‘ignorante’ fra tutti può regalare attimi d’intensa trance tecnico/artistica.
Non a caso, l’ensemble nordeuropeo – nato nel 2007 per mano del chitarrista Tom “Welhaven” Wahl (Anti-Depressive Delivery, Bethzaida, Atrox, Maelström) – è composto di autentici veterani della scena norvegese. Assieme a Wahl si contano, infatti, Øystein Haltbakk (Pica Fierce) alla voce, Alessandro Elide (Manifest, Griffin) alla batteria, Andrè Ulriksen alla seconda chitarra e John Wangberg al basso. Oltre a ciò non si può non menzionare la produzione curata da Rune Stavnesli (Keep of Kalessin, Bloodthorn, …) e il missaggio/masterizzazione per opera di Dan Swanö (Dissection, Asphyx, Katatonia, Opeth). Infine, ciliegina sulla torta, l’artwork, realizzato dall’ormai leggendario Ed Repka (Megadeth, Death, Atheist, Venom, Massacre, Evil Dead, …).
Basato sui temi classici del metal estremo (fobie, serial killers, guerra e religione), “Fairytale Of Perversion” tiene fede alle fosche tinte dei testi avvolgendo le musiche con sottili teli di tetra malinconia e cupa angoscia. Emozioni, queste, di derivazione specificamente black e death, invece che thrash: un valore aggiunto, quindi, a una proposta che mostra immediatamente i segni di una notevole personalità stilistica. Il thrash, bisogna ammetterlo, è un genere che non approfondisce in modo particolare la parte sentimentale della musica. Per definizione, gli epigoni di Exodus & Co. si concentrano quasi unicamente sul picchiare il più duro possibile.
Non che questo sia un limite, anzi: ne è una peculiarità specifica. Gli Exeloume, invece, provano ad andare di là di questa filosofia per proporre uno stile violento e duro, sì, ma anche importante dal punto di vista emotivo. Riuscendoci.
Riuscendoci grazie alla grande preparazione tecnica, alla bontà e significatività del retroterra culturale degli attori, all’attenta cura professionale con la quale si è curato tutto il processo produttivo del disco (dall’esecuzione sino all’artwork) e, non ultimo, al talento artistico dei cinque di Trondheim.
Talento che si manifesta nella capacità di scrivere canzoni dall’alto peso specifico, piene zeppe d’informazioni musicali, di passaggi, di cambi di tempo, di alterazioni, senza per questo che siano ridondanti o, peggio, noiose. Un’immensa cascata di nota prodotta dal fraseggio delle due chitarre che innalzano un ‘wall of sound’ spaventoso, senza fine per quanto riguarda le dimensioni spaziali. Wahl e Ulriksen macinano una quantità incredibile di riff, bilanciando a dovere la mostruosa parte ritmica con quella solista.
Wangberg ed Elide si occupano con precisione della definizione della forza motrice, non limitandosi, però, alla mera costruzione di una macchina del tempo a sé stante, bensì anche a rifinire e completare delle composizioni già evolute. “Fairytale Of Perversion” ha un suono possente, violento, duro; tuttavia sciolto, dal rapido incedere: una cavalcata condotta con mestiere da Haltbakk, autore di un’ottima prestazione vocale, a tutto petto, rabbiosa, cattiva e aggressiva come poche.
Per rendere ancor meglio l’idea, si può pensare ai connazionali Zyklon di Samoth e Trym che, andando avanti in carriera, hanno ‘thrash-izzato’ il loro sound partendo da un primigenio, feroce death metal. Ebbene, gli Exeloume fanno il contrario,’death-izzando’ il loro thrash.
Insomma, un vero tornado in azione!
Come più sopra accennato, il songwriting dei musicisti della Sør-Trøndelag è dannatamente complesso. Le canzoni sono episodi di difficile leggibilità, sia osservate una a una, sia guardate nel loro complesso. Un complesso però omogeneo e timbrato a fuoco dal marchio di fabbrica, che altri non è che il personale sound dei Nostri, prodotto in un unico esemplare.
Difficile se non anzi riduttivo procedere a un ‘track by track’, talmente le song sono interessanti e ricche di particolari da gustarsi ascolto dopo ascolto. Posso citare a mo’ di esempio “Psychopath”, fatta apposta per svitare le teste dai colli, oppure “Blind Billions”, dallo spaventoso riff portante, o anche “Ignorance Is Bliss”, per le sue raffinate melodie. Giusto per fare tre nomi, però: tutto il resto ha pari dignità artistica ed è eseguito con la medesima ‘perfezione’ strumentale.
Credo che a questo punto sia chiaro: “Fairytale Of Perversion” deve far parte della discografia di ogni thrasher/deathster che si rispetti. Il motivo, si può sintetizzare così: gli Exeloume fanno ‘super-thrash’.
Punto.
Daniele “dani66” D’Adamo
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Track-list:
1. Lex Talionis (intro) 0:51
2. Blind Billions 3:49
3. Ignorance Is Bliss 3:59
4. Fairytale Of Perversion 3:57
5. Locus Ceruleus 4:03
6. Share My Pain (Stalingrad) 3:25
7. Hellhole 3:29
8. Psychopath 4:06
9. Tool Of God 3:23
10. Faceless Children 5:18
11. The Bitsa Maniac 3:51
12. Our Poisonous Creation 3:45
All tracks 44 min. ca.
Line-up:
Øystein Haltbakk – Vocals
Tom “Welhaven” Wahl – Guitar
Andrè Ulriksen – Guitar
John Wangberg – Bass
Alessandro Elide – Drums
Guest:
Dan Swanö (Edge Of Sanity) – Vocals
Andy LaRoque (King Diamond) – Lead guitar