Recensione: Filthy notes for frozen hearts

Di Claudio Casero - 23 Luglio 2006 - 0:00
Filthy notes for frozen hearts
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
83

I teutonici Lacrimas Profundere, con questo “Filthy notes for frozen hearts” sono arrivati al loro settimo lavoro; il sound della band è rimasto pressappoco lo stesso nel corso di tutti questi anni rimanendo così fedeli a se stessi.

Fin dalle prime note di “My velvet little darkness” veniamo trasportati in un’ambientazione gothic che riesce ad affascinare subito; qua e là spuntano alcuni fraseggi che appartengono al metal classico soprattutto riguardo ai riff di chitarra. La voce è perfetta e riesce ad essere calda e potente al tempo stesso, mettendo l’ascoltatore in condizione di non essere mai annoiato.
Discorso leggermente diverso deve essere fatto per “Not to say” e “Filthy notes” che si avvicinano molto ad un sound che ricorda da vicino quello di Billy Idol di “Cyberpunk” soprattutto per quel che concerne i cori e la linea vocale. I brani in questione presentano momenti maggiormente melodici caratterizzati da un dialogo fra gli arpeggi di chitarra e una voce suadente che potrebbe andar bene senza dubbio per far addormentare un bambino; di contro troviamo momenti maggiormente ritmati e potenti che rendono il tutto ancora più interessante.
Con “No dear hearts” ci spostiamo invece verso territori squisitamente dark e viene ovvio trovare riferimenti con i The Cure in molte parti della canzone; a vantaggio dei Lacrimas Profundere va il fatto che la musica proposta dalla band non risulta mai essere lagnosa nonostante calchi molto la mano sulla melodia portata all’estremo.
“An incredibile fault” porta le nostre orecchie attraverso un mix tra Type O Negative e 69 Eyes per poi convincerle grazie a cori magistralmente strutturati ed eseguiti; il ritmo cadenzato di batteria rende il sound particolarmente cupo e claustrofobico generando nell’ascoltatore una sorta di “piacevole disagio”.
Non ci sono molti dubbi che la musica dei Lacrimas Profundere vada bene anche da ballare e brani come “To love her on knees” e “Should” ne sono la prova; il ritmo di queste due canzoni è talmente trascinante che farebbe muovere anche la persona più scettica riguardo a questo genere lasciandosi andare in un ballo stregato come se fossimo comandati da un burattinaio.
All’interno del cd possiamo trovare anche il videoclip di “Again it’s over”, un lavoro in chiare chiave gotico-sentimentale e realizzato in maniera altamente professionale sia per quanto riguarda le riprese che per il mixaggio

Questo “Filthy motes for frozen hearts” è la riprova che i Lacrimas Profundere siano ancora vivi e che vogliono far provare emozioni ai loro fan ancora per molto tempo. Rispetto ai lavori precedenti, questo platter è decisamente più completo e meglio strutturato in tutte le sue parti risultando così facilmente appetibile anche da chi non apprezza molto il genere; la crescita artistica del gruppo è indubbia soprattutto per quanto riguarda le ambientazioni che ora riescono a creare con il loro sound. Insomma un disco validissimo che merita di essere ascoltato.

TRACKLIST
1. My velvet little darkness
2. Again it’s over
3. Not to say
4. No dear hearts
5. Short glance
6. Filthy notes
7. Sweet Caroline
8. An irresistible fault
9. To love her on knees
10. Sad theme for a marriage
11. Should
12. My mescaline
13. Again it’s over (video track)

Ultimi album di Lacrimas Profundere

Genere:
Anno: 2004
65
Genere:
Anno: 1999
82