Recensione: Flagellum Dei

Di Alessandro Calvi - 2 Maggio 2016 - 9:30
Flagellum Dei
Band: Eversin
Etichetta:
Genere: Thrash 
Anno: 2016
Nazione:
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65

Esce il secondo singolo tratto da “Trinity: the Annihilation” degli Eversin, intitolato “Flagellum Dei”. Quattro tracce che aprono un piccolo scorcio sull’album completo e che, al contempo, offrono una panoramica sul passato della band, su alcune delle sue principali influenze e su un modo “nuovo” e alternativo di ascoltare i loro brani.

Il titolo riprende, ovviamente, la traccia tratta direttamente da “Trinity: the Annihilation” e che fa da apripista a questo singolo. Un pezzo tirato, che ben rappresenta l’album completo, perché potente ed energico come il CD nel suo complesso.
Al secondo posto troviamo “Refuse / Resist”, cover del pezzo d’apertura di “Chaos A.D.” dei Sepultura. La versione degli Eversin non ha nulla da invidiare all’originale per “tiro” e aggressività. Anche sotto il profilo musicale e delle linee vocali le differenze sono poche, con Angelo e Ignazio che in più passaggi si alternano dietro al microfono con una prova che ricorda molto da vicino quella originale di Max Cavalera. Per quanto come pezzo in sé e come esecuzione funzioni molto bene, dato che si inserisce perfettamente nel mood di tutto il singolo, in realtà è forse il passaggio meno brillante del platter. L’esecuzione, infatti, è forse persino troppo fedele all’originale, mentre avrebbe potuto cercare di risultare più personale ed originale, così da dare origine a una “versione alla Eversin”.
Terza posizione della scaletta per “For the Glory of Men MMXVI”, versione riveduta e aggiornata al 2016 del (quasi) omonimo pezzo ripescato da “Tears On the Face of God” del 2012. A differenza dell’originale, che era un brano strumentale, in questo caso si si aggiungono le linee vocali. Il tempo passato ha fatto sì che questa re-interpretazione del vecchio pezzo suoni molto simile all’ultimo sound degli Eversin, anche se qui e là si può ancora notare qualche passaggio e qualche soluzione musicale che, nel frattempo, è stata lasciata lungo la strada. Una song, dunque, che riesce a unire passato e presente del gruppo, in un mix particolare che farà sicuramente piacere ai fan.
A chiudere il CD la versione remixata di “We Will Prevail”, altro pezzo, dopo la titletrack di apertura, che deriva da “Trinity: the Annihilation”. Il remix ci restituisce la canzone in una nuova versione dalle venature industrial, sia per gli effetti sonori e campionati, che per i filtri applicati alla voce. Interessante, inoltre, la parte ritmica, del tutto originale e che dà un’ulteriore particolarità a questo remix.

Per concludere: questo singolo è sicuramente un gustoso antipasto (ascoltabile sia prima che dopo aver preso l’album) per “Trinity: the Annihilation”, ma sembra anche capace di vivere di vita propria. Tutti e quattro i brani presentati, infatti, riescono a dare all’ascoltatore una prospettiva diversa del gruppo e a conquistarne l’attenzione. Non tutto è perfetto e qualcosa poteva, forse, essere “pensato” meglio, ma se l’intento era quello di ingolosire il pubblico per spingerlo ad ascoltare “Trinity: the Annihilation”, direi che il risultato è stato centrato appieno.

Alex “Engash-Krul” Calvi

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