Recensione: Fragments Of Form And Function

Di Daniele D'Adamo - 20 Luglio 2010 - 0:00
Fragments Of Form And Function
Band: Allegaeon
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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78

«… cryonics, stem cell research, evolution, pharmaceutical structure and so on …»

La progressione da testi semplici e disimpegnati a veri e propri trattati scientifici non pare aver mai fine. Sono parecchi, infatti, i gruppi dediti a curare in maniera enciclopedica le tematiche che, poi, si amalgamano con la musica (Divinity in primis).
Anche gli statunitensi Allegaeon non sfuggono a questa particolare attitudine, poiché le branchie della scienza citate nel preambolo fanno da base di sostegno a “Fragments Of Form And Function”, primo full-length di una serie, si spera, lunga e feconda.
Nonostante la breve carriera, iniziata nell’estate del 2008, e la pubblicazione, prima del debut-album, di un solo demo EP (“Allegaeon”, 2008), il combo proveniente da Fort Collins nel Colorado è stato subito messo sotto contratto dalla Metal Blade Records; affascinata dall’EP stesso e dal cospicuo bagaglio tecnico/artistico dei seppur giovani membri della band.

“Fragments Of Form And Function”, registrato presso lo studio Flatline Audio e prodotto da Dave Otero (Cephalic Carnage, Martriden, Cobalt), colpisce subito al volo per la sua maturità.
Maturità che si manifesta, innanzitutto, nella focalizzazione di un proprio sound, personale e ben definito: una poderosa ed equilibrata miscela di technical e di melodic death metal. La formula chimica del composto è stata scritta con estrema precisione e il risultato si sente: insieme agli stilemi del death classico, sono presenti in egual misura tecnica – un po’ di più – e melodia – un po’ di meno – (“Accelerated Evolution”).
Poi, il songwriting: per consistenza e struttura delle canzoni, sembra davvero impossibile che i Nostri stiano assieme da due anni soltanto. Le singole composizioni, ricchissime di passaggi anche complessi (“A Cosmic Question”), non perdono mai la giusta direzione. Senza valicare, e questo è un bene, il limite oltre cui il tutto diventa un mero, auto-celebrativo esercizio di virtuosismo fine a se stesso. Il mood, asciutto, è quello moderno anzi futurista sviluppato da band quali Divinity, appunto, e Scar Simmetry (sarà un caso che il designer, Colin Marks, sia lo stesso di questi ultimi?): senso di meccanicità (“Biomech – Vals No. 666”), nobilitata da una parte finale deliziosa, protagonista la chitarra classica), visione proiettata verso le pieghe del Cosmo e del micro-Cosmo (“From Seed To Throne”), buio; sono queste, le sensazioni che emergono durante l’ascolto del disco.

E le singole sezioni?
Benché il ritmo, scandito dallo straordinario Jordon Belfast, si assesti spesso e volentieri sull’up-tempo (sciorinato in tutti i modi possibili), non mancano gli inserimenti di blast beats al fulmicotone, spinti sino alla velocità della luce (“The Cleansing”, “The Renewal”). Il guitarwork di Ryan Glisan e Greg Burgess è incessante, avvolgente (“From Seed To Throne”). Non ci sono soluzioni di continuità, nel muraglione di suono eretto dalla coppia, ineccepibile, anche, nella proposizione di laceranti guitar-solo (“Atrophy Of Hippocrates”). Questa marea di musica, purtroppo, penalizza un po’ Corey Archuleta, le cui linee di basso, pur offuscate dal mare di fuoco eruttato dai suoi colleghi, contribuiscono comunque (“Across The Folded Line”) a rendere il suono debordante nella sua potenza. Sostanzialmente senza infamia né lode il growling di Ezra Haynes. Bisogna evidenziare in ogni caso che è proprio il genere a esigere un approccio di questo tipo, per cui i margini di manovra per il vocalist sono notevolmente ridotti.

Gli Allegaeon non hanno inventato l’acqua calda, tuttavia “Fragments Of Form And Function” è la cartina al tornasole dell’attuale stadio evolutivo del technical/melodic death. Nonostante l’energia sprigionata, teoricamente sfiancante per chi ascolta, il CD, inaspettatamente, gira e rigira nel lettore. Sono talmente tanti, i particolari sparsi qua e là, che – con piacere – i passaggi si susseguono, quasi senza accorgersene. Sintomo, questo, di grande qualità. In tutti i sensi.

Daniele “dani66” D’Adamo

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Track-list:
1. The Cleansing 4:29
2. The Renewal 4:19
3. Across The Folded Line 4:25
4. The God Particle 5:24
5. Biomech – Vals No. 666 7:27
6. From Seed To Throne 5:16
7. Atrophy Of Hippocrates 4:37
8. Point Of Disfigurement 4:03
9. A Cosmic Question 5:32
10. Accelerated Evolution 8:09

Line-up:
Ezra Haynes – Vocals
Ryan Glisan – Guitar
Greg Burgess – Guitar
Corey Archuleta – Bass
Jordon Belfast – Drums

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