Recensione: From Maelstrom

Di Onirica - 6 Marzo 2003 - 0:00
From Maelstrom
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Genere:
Anno: 2003
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80

Questo lavoro mi ha messo i brividi. Tutta la musica e le parole che ascolterete se avrete la fortuna di andare contro questo lavoro sono scritte dal bassista Ghalad, accompagnato in questo sacro progetto dalle urle di un cantante strepitoso e dalle tastiere di Lestat, mentre batteria e chitarra presentano due musicisti addizionali (Lofoden e Lie). Ci troviamo di fronte ad un genere di musica del tutto particolare dove le atmosfere spettrali riescono a ben condurre la corrente elettrica qui dentro inchiodata, con riff di chitarra ossessivi e voci bianche che all’interno di questo edificio risultano decisamente spaventose (Voices Of Oblivion è il nome del coro che ha partecipato alla registrazione di questo demo tra novembre e dicembre 2002). Considerate il genere che ho indicato solo per farvi un’idea delle sensazioni che può concedere l’ascolto in cuffia di un buon album black metal, queste sono infatti le stesse sensazioni di trambusto interiore e stanchezza che From Maelstrom riesce ad offrire, ma di black metal qui dentro c’è proprio poco oltre alle straordinarie atmosfere. Di sicuro non si può parlare di death metal perchè mancano le cavalcate tiratissime di chitarra e batteria o le articolate evoluzioni dei pezzi, il gruppo infatti preferisce spesso perdersi in massacranti riff brevi e ripetitivi mentre lo sfondo cambia conformazione senza far troppo rumore. Difficile distinguere ognuno di questi brani, entrambi sembrano costituiti dalla stessa verve spasmodica verso il delirio: i volumi vengono spesso abbassati improvvisamente, la batteria diventa martellante fino al mal di testa, la componente elettronica si fonde alle corde di chitarra, mentre come se non bastasse si aggiungono afflitte le voci del coro sopra citato, in un continuo lamento veramente difficile da descrivere tanto è angosciante. Finalmente qualcuno in grado di portare avanti veramente la musica estrema!

Andrea’Onirica’Perdichizzi

Voto di Onirica: 85

Giovanissima band dell’hinterland milanese, i Cult Of Shadows si formano nel 2002 e dopo mesi di prove e composizioni producono nel dicembre del 2002 questo “From Maelstrom”: promo-cd degno di un album presso una casa discografica, libretto a colori con tanto di testi delle canzoni, cd stampato e una bio abbastanza completa. Nei ringraziamenti si possono leggere le varie inluenze della band: Opeth, Anathema, At the Gates, Symphony X, Dark tranquillity, Borknagar, Amon Amarth, Soilwork, The Kovenant, Messhuggah, Strapping Young Lad, ecc… e soprattutto queste ultime caratterizzano meglio il song writing dei nostri. Il loro è un Death metal freddo, quasi cibernetico, molto electro goth oriented, accostabile forse a quello dei torinesi Thee Maldoror Collective, anche se questi ultimi sono più industrial-oriented. I Cult Of Shadows sono composti da tre elementi: Ghalad (programming, keyboards), Lestat (keyboards e samples) e H (vocals), i quali si avvalgono di Lie alla chitarra e Lofoden alla batteria.
Ascoltando il cd ho avuto l’impressione di sentire i Fear Factory riarrangiati dai Laibach con un certo mood black/doom: batteria e chitarra freddissime con synth e canti gregoriani, il tutto sovrastato da uno scream oltretombale. Tre composizioni più intro atmosferica molto simili tra loro, tutte e tre di buona fattura, che richiamano ambientazioni oscure quasi da culto pagano.
Ottima la presentazione, registrazione di qualità che ripeto è estremamente artificiale priva di quella dinamicità calda tipica del rock e del metal, ma fredda come puo’ essere un album e.b.m., distaccata, chirurgica ed estremamente ieratica.

Una band che puo’ dire la sua in ambito estremo e che piacerà sicuramente a chi non cerca le cose omologate, standard, ma a chi riesce ad entusiasmarsi per il meltin’ pot di generi disparati, che se son ben miscelati come in questo caso, risultano originali e non sconclusionati. Unica nota, purtroppo forse pure a causa del genere proposo, le canzoni risultano forse un po’ troppo omogenee tra loro, non dico indistinguibili, ma la ripetizione di certi schemi, di certe ritmiche e di certi suoni, alla lunga potrebbero annoiare.

Voto di g0d: 75

Voto Finale: 80

Tracklist:

1. From Maelstrom
2. Through Her Eyelids Of Spectre
3. Gorgons In My Cold Room
4. The Emerald Vessel Of Lethe

Contatti:

phoenixrise@libero.it
squarro@inwind.it

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Anno: 2003
80