Recensione: Furor Arma Ministrat [Reissue]

Di Stefano Risso - 21 Maggio 2008 - 0:00
Furor Arma Ministrat [Reissue]
Band: Dissenter
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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60

Altra ristampa della Metal Mind. Stavolta tocca ai Dissenter,
quartetto polacco con più di dieci anni di attività, giunto con questo
Furor Arma Ministrat
(pubblicato originariamente nel 2005) alla quarta
pubblicazione.

Nome, nazionalità, e copertina sono un biglietto da visita più che
esplicativo riguardo al contenuto musicale del disco, che effettivamente non si
discosta di un millimetro dall’idea che ci si fa appena si prende in mano
l’album e si sfogliano le pagine del booklet… Death metal, duro e crudo, senza
la minima concessione alla melodia, senza alcun frangente più morbido, senza
digressioni tecniche troppo ardite, insomma un lavoro destinato solo a un
pubblico di fedelissimi. Pur essendo polacchi, i Dissenter preferiscono
guardare ai maestri d’oltreoceano, piuttosto che ricalcare lo stile del proprio
paese, presentando brani che evidenziano l’amore per gruppi come Morbid Angel,
Deicide e Immolation, su tutti, e rifacendosi agli schemi
codificati dai gruppi appena citati.

Atmosfere sulfuree, riffing serrato, vocione persistente, batteria che non
perde un colpo, e zero innovazione. D’altronde non sembra questa la preoccupazione
dei nostri, che dimostrano lungo tutto Furor Arma Ministrat di
saperci fare, tanto che il frontman Garbathy ha sostituito niente meno
che Glen Benton nelle varie defezioni live registrate dall’ugola più
controversa del panorama death metal. Purtroppo per i Dissenter è come se
tutto l’album appartenesse gia a tutti quegli ascoltatori in grado di apprezzare
tale proposta, che potrebbe sorprendere solo neofiti o utenti saltuari, dal
momento che anche chi è minimamente avvezzo a queste sonorità non può non averle
gia ascoltate decine e decine di volte.

È il solito discorso: musica suonata con attributi e capacità degne di nota,
senza però un briciolo di personalità, per un disco che merita di essere
ascoltato, ma che rischia di perdersi in un mercato che offre musica ben più
stimolante. Per irriducibili.

Stefano Risso

Tracklist:

1. Inferno (Intro) 00:53
2. Lava of Hatred 03:03
3. The Earth Turns Into Hell 06:13
4. The Ashes of Temples 03:58
5. Suffering Sent in Mercy 06:16
6. Admired Masterpiece 03:42
7. Mournful Altar 03:38
8. Death’s Sacrament 03:46
9. Legion of Darkness 03:08
10. Never Underestimate (Outro) 01:06

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