Recensione: Global Flatline

Di Vittorio Cafiero - 31 Gennaio 2012 - 0:00
Global Flatline
Band: Aborted
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
80

Dopo l’EP Coronary Reconstruction del 2010, da cui in questo nuovissimo Global Flatline vengono ripresi ben tre pezzi, tornano a farsi sentire i belgi Aborted capitanati da  Sven “Svencho” De Caluwé, con il loro efferatissimo e chirurgico (e non solo dal punto di vista musicale) gore death metal.
Forti ancora una volta del supporto della potente Century Media Records e con i 2/5 della line-up rivoluzionata, i Nostri si riaffacciano sul mercato con un lavoro gagliardo e ambizioso: ben rappresentato anche visivamente (logo e font del titolo in linea con le ultimissime tendenze, diversamente dal disegno di copertina che richiama uno stile gore dannatamente vintage), Global Flatline è un ottimo esempio di come al giorno d’oggi il death metal classico possa suonare moderno e al passo con i tempi. Se, infatti, è innegabile che gli Aborted abbiano i piedi ben piantati negli anni ’90 (a partire dal nome breve e diretto), è altrettanto impossibile non notare che suoni e approccio siano freschi e tutt’altro che antiquati. Assoli classicheggianti (che richiamano i migliori Carcass, primaria influenza della band, anche nei testi) affiancati da uno stile brutale conciso e immediato, breaks niente affatto scontati e una tecnica sicuramente rilevante ma non portata al parossismo come in certe ultime uscite deathcore. Deathcore? Appunto, impossibile non sottolineare come gli Aborted con Global Flatline riescano con grandissima disinvoltura ad evitare la trappola di questa (ormai nemmeno tanto) recente tendenza, tenendosi ben lontani da quella violenza sonora eccessivamente artefatta e da quei breakdown così “telefonati” tipici di certi Carnifex, Caliban e dei tanto bistrattati Bring Me The Horizon.
Dopo l’intro ad effetto Omega Mortis, arricchita da raggelanti estratti cinematografici parlati (per gli appassionati, stiamo parlando di battute originali tratte da 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra, una delle innumerevoli versioni su grande schermo del leggendario romanzo di Richard Matheson Io Sono Leggenda), è la title track ad esplodere in tutta la sua roboante violenza: Global Flatline è il pezzo d’apertura perfetto per un album del genere. Incalzante, maestoso e distruttivo, trascinante e dotato di quelle variazioni opportune in quanto a ritmica, utili ad amplificarne gli effetti; come se non bastasse, dotato di un ritornello cadenzato quanto basta per divenire facilmente memorizzabile. Un biglietto da visita ineccepible che viene confermato dalla successiva The Origin Of Disease, scelta come singolo, un vero e proprio attacco frontale rapidissimo, con un assolo che rimanda direttamente agli arabeschi chitarristici del mai troppo lodato Heartwork dei Carcass. Dopo la già sentita Coronary Reconstruction, si continua sullo stesso canone, un brutal death metal fresco (se passate il termine), dinamico e con gli opportuni approfondimenti in fase solistica. Fecal Forgery è breve ed inesorabilmente assassina, mentre Of Scabs And Boils, che inizia con una soluzione ritmica davvero moderna, si sviluppa in tutto e per tutto come un pezzo della premiata ditta Jeff Walker & Co.: chi non è particolarmente incline al death più orecchiabile e ritmato potrebbe storcere il naso, ma chi scrive è convinto che si tratti di un pezzo assolutamente vincente ed esemplificativo della dinamicità di questo lavoro. Affrontare un pezzo come Vermicular, Obscene, Obese è come fare un frontale come un autotreno: pezzo diretto, “in-your-face” e senza fronzoli, anche se il finale avrebbe potuto essere meglio arrangiato e sviluppato. I tempi rallentano clamorosamente con Expurgation Euphoria (che in alcuni tratti ricorda i Morbid Angel di God Of Emptiness), ma la pausa di riflessione dura poco e con From A Tepid Whiff riprendono blast beat e ritmi forsennati: ancora una volta, ci troviamo davanti ad un pezzo che si lascia apprezzare facilmente e che contiene tutti gli attributi di ordinanza di una traccia death metal moderna, senza per questo risultare stucchevole. Discorso simile per The Kallinger Theory, mentre con Our Father, Who Art Of Feces gli Aborted raggiungono forse il climax in termini di songwriting: velocità, brutalità, tecnica, un’ottima costruzione delle strofe che porta con scioltezza ad un chorus stringato ma ad effetto, un lungo assolo ben inserito tra un precedente break e una ripartenza dinamica. In sostanza, quel tipo di abilità che è lecito aspettarsi da una band giunta oramai al settimo lavoro sulla lunga distanza. A chiudere il disco ci pensa Endstille, secondo pezzo cadenzato e pachidermico che chiude lugubremente il cd, citando la celebre frase del fisico americano Robert Oppenheimer (“We knew the world would not be the same. A few people laughed, a few people cried. Most people were silent”) subito a ridosso del test nucleare Trinity, comunemente considerato il punto di partenza dell’Era Atomica.

Con Global Flatline gli Aborted non rivoluzionano il genere né scrivono l’album del secolo, ma pubblicano un lavoro praticamente inattaccabile e che si posiziona ottimamente tra il retaggio del passato e l’approccio moderno al genere. Di facile presa senza essere banale, Global Flatline è davvero un disco composto bene e suonato meglio, che certamente mieterà parecchie vittime tra i deathster di ieri e di oggi.

 

Vittorio “Vittorio” Cafiero


Discutine sul topic relativo

 

Tracklist:
1.Omega Mortis          
2.Global Flatline
3.The Origin of Disease     
4.Coronary Reconstruction
5.Fecal Forgery
6.Of Scabs and Boils     
7.Vermicular, Obscene, Obese     
8.Expurgation Euphoria
9.From a Tepid Whiff
10.The Kallinger Theory
11.Our Father, Who Art of Feces     
12.Grime           
13.Endstille    

Durata: 44 minuti c.a.

 

Line-up:
Sven de Caluwé  – Vocals
JB van de Wal – Bass
Eran Segal – Guitars
Ken Bedene – Drums
Michael Wilson – Guitars 

Ultimi album di Aborted

Band: Aborted
Genere: Death 
Anno: 2024
78
Band: Aborted
Genere: Death 
Anno: 2018
82
Band: Aborted
Genere: Death 
Anno: 2016
73
Band: Aborted
Genere: Death 
Anno: 2016
50
Band: Aborted
Genere:
Anno: 2012
80
Band: Aborted
Genere:
Anno: 2008
57