Recensione: Gunfighter – The Best Of The 90s

Di Mauro Gelsomini - 5 Ottobre 2003 - 0:00
Gunfighter – The Best Of The 90s
Band: Doc Holliday
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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62

Ecco un’altra band rimasta nel dimenticatoio finché una major non ha deciso di darle visibilità… I Doc Holliday sono attivi dal 1971, ma fino al 1981, anno d’uscita dell’omonimo debut, ricoprirono solo un ruolo di gregari nella scena Southern rock americana, al fianco dei vari Molly Hatchet (loro scopritori) e Allman Brothers. Lentamente le loro apparizioni a supporto di Black Sabbath, Outlaws, Blackfoot, la più famosa delle quali al Madison Square Garden di New york valsero alla band una discreta fama come live band in America e in Europa, dove suonarono con UFO e QUiet Riot.

La MTM ha voluto con questa raccolta riproporre circa una decade della carriera della band capitanata da Bruce Brookshire, cantante, tastierista e chitarrista, immortalandoli nel loro tipico look da Far West (Doc Holliday è il protagonista della serie di Wyatt Earp, in voga negli anni ’50). Per questa compilation sono state selezionate le tracce migliori degli ultimi album, più alcuni inediti, “Never Another Night” e “Love That Burns” che lasciano intravedere un’inflessione per un rock più duro, in stile Magnum o anche Deep Purple, con Brookshire a sporcare la voce à la Coverdale, mentre la vecchia produzione è più orientata ai vecchi pilastri del genere, come i suddetti Molly Hatchet o gli intramontabili Lynyrd Skynyrd, e non manca di strizzare l’occhio ai Dire Straits (“Rebel Girl” o “Song For The Outlaw”) e Rainbow (“Damn Yankees”).
Menzione a parte l’avvolgente blues rock di “On The Run”, gustosissimo se non fosse per il vecchio mixaggio, e il country/cow boy rock di “Son Of The Morning Star”, direttamente ispirata alle colonne sonore del nostro Morricone.

Ciò che mi riesce difficile è individuare un qualsiasi criterio di personalizzazione nei Doc Holliday, o anche nel loro songwriting, che pur toccando più generi risulta camaleontico e al contempo fossilizzato (ma non prendetelo con accezione negativa) in un sound sì vetusto, ma sicuramente ben collaudato.

Tracklist:

  1. Never Another Night
  2. Let It Ride
  3. Renegade
  4. Rebel Girl (2003 Remix)
  5. Damn Yankees
  6. Love That Burns
  7. On The Run
  8. Hoodoo Man
  9. All Of My Life
  10. Through With You
  11. Workin’ Man (2003 Remix)
  12. Song For The Outlaw
  13. Son Of The Morning Star (2003 Remix)
  14. Redneck Rock & Roll Band

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