Recensione: Hail Infernal Darkness

Di Stefano Risso - 3 Luglio 2006 - 0:00
Hail Infernal Darkness
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Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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75

In un anno decisamente prolifico per quanto riguarda le nuove uscite death
metal, un posto particolare deve essere riservato agli americani Drawn And
Quartered
, formazione con più di dieci anni di carriera alle spalle, che
continua a produrre lavori di buonissimo livello a cui è sempre mancato quel
quid in più per poter essere annoverata fra le principali band della scena
statunitense.

Purtroppo anche questo Hail Infernal Darkness non permetterà ai
nostri di ampliare notevolmente il proprio bacino d’utenza, dal momento che i
quattro procedono imperterriti per la propria strada, interrotta due anni fa con
Return Of The Black Death. Un cammino all’insegna dell’intransigenza e
della pura dedizione alla causa death metal, quello più malsano e brutale,
condotto con una notevole padronanza tecnica ed esecutiva. Violenza inesorabile
e incontrollata ben lungi dall’essere gettata contro le nostre orecchie in
maniera approssimativa, condotta sempre attraverso un’attenta regia protesa a
creare atmosfere sulfuree e fangose, in cui i diversi frangenti che compongono i
pezzi sono sempre ben bilanciati, riuscendo ad esprimere nello stesso tempo un
grandissimo impatto unito ad un songwriting lineare, pulito ma mai scontato. Ai
nostri non interessa infarcire i propri brani con partiture ultratecniche e
divagazioni strumentali “fuori programma”, i Drawn And Quartered
rimangono fedelissimi ai canoni, riuscendo nell’impresa di non suonare come una
pallida fotocopia di formazioni più blasonate, ma infondendo comunque un tocco
di classe che rende Hail Infernal Darkness un disco ricco di
momenti esaltanti in cui è facile soprassedere alla mancanza (inevitabile) di
innovazione.

Ma perchè farsi troppi problemi quando ad accoglierci si trova un’opener come
Procession Of Pain? Una traccia formalmente perfetta e completa in ogni
sua parte, un piccolo manifesto delle grandi capacità dei nostri; melodie
morbose, assoli fulminanti, sfuriate impetuose e un vocione gutturale da far
stringere il cuore agli appassionati, così monocorde e basso, ma a mio avviso
perfetto per la musica suonata. Un disco che propone, nella prima metà della
tracklist, autentiche piccole perle di death/brutal old-school, come Genocide
Advocary
(provate a non fare headbanging al primo improvviso rallentamento)
o la straripante title-track Hail Infernal Darkness, così violenta e
catchy (ovviamente per chi è avvezzo a queste sonorità..eheh…). Da applausi la
coppia seguente, formata da Blood Of A Million Martyrs e Throne Of
Desolation (Befouling The Scriptures)
, in cui la prima segue il corso delle
precedenti canzoni, secondo lo schema vincente accelerazione bruciante/break
spezza collo, la seconda invece mostra il lato più cupo dei Drawn And
Quartered
, accompagnandoci in un mood oscuro grazie alla monolitica
contorsione dei riff iniziali e un incedere doomeggiante pronto ad esplodere
quando meno ve lo aspettate. Sfortunatamente non si riscontra la stessa qualità
con la seconda parte dell’album, dove i nostri ricadono nel trademark che li ha
accompagnati in un po’ tutta la carriera: buone canzoni ma che non lasciano il
segno, altalenanti e non perfettamente bilanciate. Si tratta comunque di brani
più che dignitosi, ma che minano inevitabilmente un disco fin qui davvero
ineccepibile. Eccezion fatta per la conclusiva Nightghoul Of The Graveyards,
sicuramente una delle migliori death metal song che abbia ascoltato
dall’inizio dell’anno, sempre potentissima ma con una vena epica fino ad ora mai
così in primo piano.

Probabilmente il disco migliore mai prodotto dai Drawn And Quartered,
una band che purtroppo sembra essere destinata a calcare le seconde linee della
scena anche dopo questo Hail Infernal Darkness. Il mio consiglio è
di non farvi scappare questo lavoro, un dischetto in cui sono riversate
tonnellate di passione e capacità tecniche invidiabili. Non fatevi ingannare dal
voto (comunque molto buono), se siete amanti del genere e cercate musica
estremamente violenta suonata intelligentemente, questo è il disco che fa per
voi.

Stefano Risso

Tracklist:

  1. Procession Of Pain
  2. Genocide Advocary
  3. Hail Infernal Darkness (mp3

    video
    )
  4. Blood Of A Million Martyrs
  5. Throne Of Desolation (Befouling The Scriptures)
  6. Suffer A Traitor´s Fate
  7. Escape To Cremation
  8. Bind, Torture, Kill
  9. Nightghoul Of The Graveyards

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