Recensione: Heavenblast

Di Eugenio Giordano - 18 Giugno 2003 - 0:00
Heavenblast
Band: Heavenblast
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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70

Questo platter, dei nostrani Heavenblast, è stato registrato nel Maggio del 2001 agli Zenith Studios, purtroppo solo in queti giorni vede la luce in veste ufficiale sotto il patrocinio della Underground Symphony. Gli Heavenblast sono attivi dal 1995 anche se molti tra voi potrebbero pensare che questo gruppo sia nato più recentemente, dato il ritardo sulla pubblicazione del disco di debutto.
I nostri sono legati artisticamente a quello che ormai viene definito dagli stranieri come: “the italian way to power metal”, uno stile che ha contraddistinto decine di uscite negli ultimi anni e che ha sancito il successo di alcune band, mentre la maggioranza di queste sono finite dimenticate in un deserto di anonimato artisitco che sembra inattraversabile. Gli Heavenblast hanno un forte senso compositivo, ho letto recensioni in cui il loro suono è paragonato a quello dei Gamma Ray di “land of the free”, e sicuramente bisogna notare immediatamente la complessità e l’elaboratezza delle composizioni che troviamo in questo disco.
Potete dimenticarvi facili ritornelli di stampo teutonico, sembra che il gruppo voglia muoversi attraverso varie scuole di pensiero compositivo in ambito power, da una parte i Gamma Ray di prima, dall’altra i primi Angra quasi progressivi, ma si avvertono anche echi e influenze di gruppi italiani come i Visoin Divine di “Send me an angel”; il risultato è una fusione di non facile equilibrio che però mantiene in qualche modo un suo percorso personale e decisamente interessante.

Già dall’iniziale “Inside the universe” mi accorgo che gli Heavenblast possiedono una verve compositiva piuttosto insolita e coraggiosa, il brano è elaborato e possiede quasi una forma suite, non mancano cambi di velocità che evitano di annoiare l’ascolto, mentre la sezione ritmica si mantiene saggiamente lontana da doppie casse continue a favore di tempi più cambievoli e credibili.
Marco La Corte ha una buona estensione vocale, il timbro è piuttosto acuto e pulito, in brani come “Ready to fly” viene fuori con la sua interpretazione, chiaramente non ci troviamo di fronte a prestazioni stellari, comunque il suo cantato si innesta bene sull’ossatura dei brani dinamici che il gruppo propone con grande perizia. Mi convincono maggiormente i brani più lunghi del cd, come “The hero of the flame” o l’ottima “Statues in the shade” che mostrano ottimi spunti chitarrisitci e una bella variabilità ritmica che si alterna bene alle melodie, fortunatamente mai troppo banali, mantenendo l’attenzione dell’ascoltatore, anche se in effetti bisogna avere un certo grado di conoscenza della scena per apprezzare in pieno questo gruppo. Mi pare infatti che in questo esordio manchino dei brani breaker da usare come opener ai concerti per catturare le attenzioni dei presenti, che magari non hanno tutto l’archivio discografico che possiede il sottoscritto, anche se personalmente condivido la scelta di mantenersi fuori dal giro delle band “usa e getta” che troppo spesso propongono brani fotocopia basati su refrain facili e fruibili. Così la title track mi pare forse il pezzo più diretto del platter, ma non si tratta certo di una ennesima “Eagle fly free” e mantiene i tratti più elaborati del suono del gruppo, le melodie si sovrappongono bene e creano una atmosfera dinamica e piacevole, senza particolari innovazioni o stravolgimenti sonori. Le conclusive “The crown of the light” e “Last smile” chiudono il disco senza aggiungere o togliere nulla a quanto già scritto prima, in definitiva il bilancio è buono, il gruppo suona un power metal vivace, dinamico e potente, naturalmente il disco è da consigliarsi espressamente a coloro che seguono assiduamente la scena italiana e che sanno cosa attendersi da un platter di questo tipo.

Temo che per una serie di circostanze inevitabili questo dischetto verrà presto archiviato dal mercato e dal pubblico, non credo che agli Heavenblast interessi avere un successo esplosivo, lo deduco dal disco stesso che a mio avviso si rivolge a un ascoltatore piuttosto esperto e informato, credo sia giusto così e condivido questa scelta, a me comunque il disco è davvero piaciuto.

Tracklist:

01 – Heavenblast
02 – Inside the universe
03 – Ready to fly
04 – Tomorrow king
05 – The hero of the eternal flame
06 – Statues in the shade
07 – Power induction
08 – Heavenblast
09 – The crown of the light
10 – Last smile

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Band: Heavenblast
Genere:
Anno: 2003
70