Recensione: Heavy Metal Mania – The Complete Recordings Vol.1 – 1980-1984 – 6 CD Box Set

Di Stefano Ricetti - 13 Marzo 2023 - 8:09

Si può passare alla storia, con la “S” maiuscola, per aver composto un solo pezzo?

Certamente!

Molti artisti lo hanno fatto e ne hanno poi beneficiato per tutta la carriera.

Qualche nome?

I Survivor di “Eye Of The Tiger”.

Gli Steppenwolf di “Born To be Wild”.

Gli Holocaust di “Heavy Metal Mania”.

Si badi bene: questi i risultati di un’analisi tanto impietosa quanto volutamente superficiale e ingenerosa, perché, restando solamente nell’ambito delle tre band sopraccitate, la verità vera è un’altra e la loro parabola artistica è stata foriera di numerose altre perle, certamente non adatte alla massa informe degli ascoltatori generalisti (e distratti), ma assolutamente tali.

L’occasione, ghiottissima, per ributtarsi a pesce sugli scozzesi Holocaust la fornisce il recente box di 6 CD pubblicato dalla Hear No Evil Recordings Ltd, label sussidiaria della Cherry Red Records. All’interno vi si trovano The Nightcomers, il loro debutto su full length del 1981, le tracce audio del Live from the Raw Loud n’ Live Tour del 1981 catturate a loro tempo al Nite Club di Edimburgo su Vhs, Steal The Star degli Hologram del chitarrista Ed Dudley e del batterista Ray Marciano, entrambi fuoriusciti dagli Holocaust nel 1983, il Live (Hot Curry & Wine) dello stesso anno, No Man’s Land, il secondo album ufficiale della band del 1984 e infine l’ultimo Cd, intitolato Heavy Metal Mania (The Singles 1980-1982) che raccoglie tutte le tracce comparse sui 4 Ep licenziati dagli Holocaust nella prima parte della loro carriera: Heavy Metal Mania (1980), Smokin’ Valves (1980), Live from the Raw Loud n’ Live Tour (1981), Coming Through (1982).

Una band strana, misteriosa, quella degli Holocaust, contraddistinta dalla voce cantilenante di Gary Lettice, poi sostituito nel 1983 nientepopodimeno che dal team principal di sempre, John Mortimer, chitarrista e fondatore, l’unico membro originale rimasto nella line-up sino a oggi. Un gruppo affascinante, quello di Edimburgo, solidamente confinato e radicato in Scozia ma che a un certo punto la leggenda narra trasferito per un periodo a Boston, negli Usa, senza lasciar tracce di rilevo. Contraddizioni che ne acuiscono il culto. Incredibile, ad esempio, come scritto dal giornalista John Tucker, curatore della loro storia nel succoso libretto di venti pagine anche foriero di locandine, flyer, foto stralci da riviste che accompagna il box, notare che pur essendo una band britannica100% Nwobhm la sua prima dal vivo in Inghilterra fu solamente nel 2013, a Newcastle, in qualità di headliner al Brofest. Dalle nostre parti calarono nel 2014 al Colony di Brescia, grazie a quel dannato dell’heavy metal rispondente al nome di Giuliano Mazzardi, personaggio che non si finirà mai di ringraziare, che li ricomprese all’interno del Play It Loud Festival di quell’anno, in compagnia di Satan, Muro, Black Rose (anche loro tre al debutto sul suolo italico), National Suicide, Cauldron, Salem, Axevyper, Volture e Ruler.

La forza scardinatrice del box Heavy Metal Mania – The Complete Recordings Vol.1 – 1980-1984 risiede dentro i solchi di The Nightcomers, nei due live ma soprattutto all’interno dell’ultimo Cd, Heavy Metal Mania (The Singles 1980-1982), in grado di distillare una perla dietro l’altra di puro HM di stampo british. Totalmente trascurabili Steal The Stars degli Hologram (dei “veri” Holocaust mantengono solo il font utilizzato nel loro moniker) e No Man’s Land, infarcito di pezzi ordinari e nulla più. Pura goduria acciaiosa ripassarsi viceversa a pieno volume “Only As Young As You Feel”, “Smokin’ Valves”, “Coming Through”, “Lovin’ Feelin’ Danger”, “Death Or Glory”, “Come On Back”, “The Small Hours”, la straniante “The Nightcomers”, “Cryin’ Shame”,  pezzo dal refrain irresistibile, “Push it Around”, che i Mötley Crüe si sono studiati ben bene e, ovviamente, “Heavy Metal Mania”.

Gli Holocaust, infatti, oltre a tutto il resto, hanno scritto uno fra gli inni dell’heavy metal mondiale. Per alcuni, addirittura, fra i quali lo scriba, “Heavy Metal Mania” incarna l’INNO per eccellenza di tutto il movimento, quello sul primo gradino del podio, incontrastato. Minimalista ma fottutamente ficcante nella sua semplicità, testo incluso, nonché la prima uscita ufficiale di sempre ricomprendente il termine Heavy Metal all’interno del proprio titolo.

Gli scozzesi avrebbero sicuramente potuto raccogliere di più, in carriera, se solo la line-up si fosse mantenuta un po’ più stabile e se negli anni ’80 avessero spinto maggiormente la loro proposta, capitalizzandola stabilendosi nei luoghi che contavano nell’Inghilterra allora. Ma la storia insegna che non è andata così, la band, nata nel 1977 è ancora viva e vegeta, l’ultimo album è datato 2019 e comunque a Mortimer e soci non sono mai mancati i grandissimi riconoscimenti da parte dei colleghi, in primis i Metallica, che coverizzarono la loro “The Small Hours” e la piazzarono sia dentro l’Ep Garage Days Re-Visited del 1987 che nel doppio album Garage Inc. del 1998. La cronaca riporta altre cover eccellenti da parte di Gamma Ray e Six Feet Under, solo per citare altre due band.

Heavy Metal Mania – The Complete Recordings Vol.1 – 1980-1984 – 6 CD Box Set: una fotografia totalmente esaustiva della parabola più scintillante dell’intera storia degli Holocaust. Dio benedica John Mortimer per aver dato continuità al progetto, sia ben chiaro, ma la produzione successiva al periodo ricompreso nel box non si è dimostrata all’altezza di quella dei loro inizi.

 

Inside the power cage

I can feel the music of my age

It’s paranoid… first degree

Tellin’ me that I’m not free

 

I’ve got Heavy Metal music in my blood

And I’d like to give it to you if I could

 

As I lie in the shroud of darkness

The wings of light remove the veil

It’s Heavy, Heavy, Heavy

Heavy Metal Mania all the way

Rock ‘n roll… far too slow

So the adrenaline just doesn’t flow

Where is the power, where is the glory?

Heavy Metal is my story   

 

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

 

 

 

 

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