Recensione: Hellennium

Di - 23 Ottobre 2012 - 0:00
Hellennium
Band: Hellennium
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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75

Nati nel 2004 in Svezia, gli Hellennium arrivano a distanza di quasi un decennio al tanto sospirato debutto sotto Rambo Music, che può non dire molto ai più ma che in realtà è una divisione della Gain (a sua volta distribuita dalla Sony). Prodotto da una personalità di spicco del metal mondiale come Andy La Roque, l’omonimo album oggetto della recensione ci regala poco più di mezz’ora di metallo rovente. Può sembrare poco, anche perché, a detta della stessa band, ci sono voluti diversi anni perché le composizioni arrivassero a un livello qualitativo soddisfacente.

Musicalmente possiamo porre il quintetto nella nuova ondata di metal proveniente dalla Svezia: un calderone che diventa sempre più capiente. E se i Sabaton preferiscono scegliere la strada sinfonica, i Ram la via già battuta da Mercyful Fate e soci, gli Hellennium si rifanno principalmente ai Manowar, sia dal punto di vista delle composizioni, sia per alcune “sparate” a livello lirico. La cosa non è per forza un male, soprattutto dato il livello alto dei brani che ci troviamo ad ascoltare.

L’opener Heavy Metal Alliance mette subito le cose in chiaro su ciò che ci aspetta: un mid tempo deciso, guidato dalla voce aggressiva di Khaled El Tayara e con un ritornello orecchiabile che rimane impresso già dal primo ascolto. Nella seconda traccia si spinge sull’acceleratore con Hellennium, dove la band dimostra di essere a suo agio anche con tempi più veloci. Si torna su ritmi cadenzati con Red, White and Black, dove l’uso sapiente delle tastiere contribuisce a creare un’atmosfera molto suggestiva. Se mettiamo da parte qualche lieve imprecisione vocale, direi che è una delle migliori tracce del disco.

All Hell Breaks Loose torna a movimentare le cose almeno nella strofa: buon pezzo anche se non memorabile. Accennavo poco fa ai Manowar: ecco che arriva Death To The False a scogliere qualunque dubbio sulle influenze della band, un altro ottimo mid tempo dove l’epicità la fa da padrona. Si abbandona un po’ l’atmosfera preferendo l’aggressività con Blood On The Wall, magnifico pezzo di puro heavy metal che non è difficile immaginarsi live. Segue Battlefield Of Life, in cui il gruppo riassume il suo messaggio di vita, intesa come battaglia: ingenuo o meno, bisogna ammettere che è di sicuro questo il modo migliore per trasmetterlo. Conclude il disco in modo ottimale Flag Of Honor, altra “mazzata” metallica che parte veloce per rallentare nel refrain orecchiabile, forse il vero anthem dell’intero disco.

Nel complesso direi che abbiamo un buon esordio e che di sicuro renderà felici i fan del metallo di stampo più classico e, passatemi il termine, becero. Per quanto mi riguarda l’ho apprezzato, anche se credo bisognerà aspettare il secondo album per notare dei miglioramenti sotto il profilo della personalità che possano consacrare gli Hellennium come alfieri dell’HM scandinavo.
 

 

Mauro Saracino

 


Tracklist:
1.    Heavy Metal Alliance
2.    Hellennium
3.    Red, White and Black
4.    All Hell Breaks Loose
5.    Death To the False
6.    Blood On the Walls
7.    Battlefield of Life
8.    Flag of Honor

Formazione:
Khaled El Tayara – voce
Martin Lindberg – chitarra
David Borg-Hansen – chitarra
Dave O’Neill – batteria
Linus Palmqvist – basso

durata 33 min

 

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