Recensione: Homage To Martyrs
Esordio su lunga distanza per i Razor Of Occam, band australiana nata dal
1998 e con una manciata di demo all’attivo. Il gruppo, che vede fra le proprie
fila la presenza di due membri già in forza ai Deströyer 666, arriva dunque sul
mercato internazionale a ben dieci anni di distanza dalla nascita con Homage To
Martyrs, primo full-length ufficiale edito dalla prestigiosa Metal Blade Records.
Il sound proposto dalla band australiana è un black/thrash grezzo fino al
midollo, fatto di ritmiche semplici e lineari, che si mantengono spesso e
volentieri su velocità elevatissime con batteria quasi sempre fissa in
blast-beat. Ricetta non originalissima (e diciamola tutta, quasi una moda di
questi tempi), sia chiaro, ma l’impressione che si ha già dal primo ascolto è
quella di trovarsi di fronte ad una band capace di mantenere piuttosto alta
l’attenzione dell’ascoltatore. Nessuno spunto troppo personale quindi, solo
tanta, tantissima insana violenza racchiusa in otto tracce, per una durata
complessiva che supera di poco la mezz’ora. Insomma, se i Razor Of Occam
non dimostrano certo di avere tutta questa fantasia a livello compositivo, cos’è
che potrebbe salvarli dal solito calderone dei prodotti copia/incolla? Al di là
di una produzione di buon livello, anche se non perfetta, la band mette
innanzitutto in primo piano un’esecuzione da manuale (senza sfoggiare una
tecnica eccelsa), più un songwriting che, senza fare gridare al miracolo, riesce
comunque ad essere abbastanza concreto in modo da dare alla luce una serie di
tracce ben riuscite e di forte impatto.
Nessun accenno melodico presente, pochi ed essenziali assoli a spezzare ogni
tanto le parti centrali dei brani e un’onda d’urto che travolge violentemente
l’ascoltatore per tutta la durata della tracklist, a cominciare dalla malefica
Altar Of Corruption in apertura, seguita dall’altrettanto ottima
ed incisiva Bite Of Dogmata fino ad arrivare agli ultimi spasmi di
violenza sonora sprigionati dalla conclusiva Shadow Of The Cross.
Non male come esordio, quindi. I Razor Of Occam riescono
tranquillamente a centrare in pieno il bersaglio senza troppo badare
all’innovazione, puntando gran parte delle proprie forze sull’esecuzione e
sull’impatto di una manciata di brani paragonabili solamente ad una lunga serie
di scariche elettriche ad alto voltaggio. Homage To
Martyrs dal punto di vista compositivo non inventa praticamente nulla,
ma riesce comunque a farsi apprezzare in pieno, anche dopo una dose ben nutrita
di ascolti.
Angelo ‘KK’ D’Acunto
Discutine sul forum nel
topic relativo
Tracklist:
01 Altar Of Corruption
02 Bite Of Dogmata
03 Day Of Wrath
04 Heat Of Battle
05 Immortal Code
06 Pattern On The Stone
07 Flame Bearers
08 Shadow Of The Cross