Recensione: House at the Centre of the Universe

Di Nicola Furlan - 2 Aprile 2023 - 2:59
House at the Centre of the Universe
Band: Flitcraft
Etichetta: Pitch Black Records
Genere: Hard Rock  Heavy 
Anno: 2023
Nazione:
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72

“House at the Centre of the Universe” è proprio un bel disco, davvero godibile! È il secondo album in studio degli australiani Flitcraft, band capitanata dal cantante e polistrumentista Phillip T. King.
Il terzetto propone un heavy/rock dal marcato flavour settantiano in cui proto-heavy metal, speed, hard rock e doom si mescolano con la saggezza di chi può oramai osservare da lontano quello che questi tre movimenti musicali hanno saputo esprimere al culmine della loro Storia. Da questo punto di osservazione ‘privilegiato’, grazie anche a distinte abilità esecutive, i nostri riescono a dar vita ad un bel mix, rinnovano i generi sopra citati con spiccato taglio critico. Non mancano nemmeno momenti più accellerati, in pieno stile speed metal, a tratti quasi power.
Di carne al fuoco ce n’è davvero tanta ed il risutlato è coerente ed organico. Tutto suona bello compatto, corroborato anche da una produzione coi controfiocchi: pulita negli alti, potente e perfettamente bilanciata a livello di volumi. Per avere un quadro di massima della situazione, nel caso aveste poco tempo, ma curiosità, ascoltate “Error Era (2137)”. Il brano è per certo uno dei più significativi di tracklist assieme alle coinvolgente e ‘moderna’ “Smoko with Sisyphus”, in quanto contiene tutti questi ingredienti e mette anche in evidenza la potenzialità vocale di Phillip T. King.
“House at the Centre of the Universe 2023” è un disco riuscito. Certo non passerà alla Storia come un disco innovativo, né tantomeno costituirà un punto di partenza per nuove ispirazioni, però posso garantirvi che vi garantirà un bel po’ di musica di qualità, da godere in qualunque momento della giornata e delle stagioni. Bel colpo!

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