Recensione: I Denna Skog
Dråpsnatt è un progetto musicale eretto da due personaggi svedesi alquanto eclettici, tali Vinterfader e Narstrand. È consono parlar di eclettismo in quanto “I Denna Skog”, pur essendo un disco animato da vivido spirito black metal, non è completamente confinabile in tale corrente artistica, spesso uniformata da modus componendi quadrati, urticanti e poco inclini alla sperimentazione. Sperimentazione che, nel corso del tempo, ha dato intendere coerenza solo quando divinizzata da gruppi di qualità superiore che hanno fatto della tecnica, del coraggio d’osare in sala prove e della qualità compositiva i propri cavalli di battaglia.
Mescolare assieme viking, black, folk, death, thrash secondo deflagranti alchimie e riuscire a combinare in misura vincente più emozioni derivanti da questi generi estremi, non è cosa da tutti, in particolare se poi si tratta di smussare i punti di contatto tra sensazioni così dissomiglianti. Si corre il rischio di dare vita a componimenti macchinosi, male assemblati e quindi privi d’ogni coerenza e accessibilità.
Certo, maestri in tale senso ce ne sono stati. Si pensi agli Emperor, agli Eslaved piuttosto che a Vintersorg. La lista sarebbe davvero troppo lunga, nonché riduttiva e mai abbastanza esaustiva se raffrontata con l’esteso panorama che cinge l’oscuro undergroud internazionale. Ma proprio da questa numerosa legione ogni tanto spunta qualcuno in grado di catturare l’attenzione con rinnovati turbamenti. E se questo bisogno di ‘nuovo’, spesso e volentieri, risulta un concetto irrealizzabile, non è poi così astruso pretendere che la genuinità di un musicista, sebbene condizionata dalla storia e dai capolavori del passato, possa realizzare un efficace e solido ponte di comunicazione tra l’anima di chi compone e quella di chi ascolta. Perché questa premessa? È presto detto.
“I Denna Skog” è un buonissimo album, ma di difficile interpretazione in quanto passa in rassegna nove pezzi eterogenei, sia tra loro, sia al loro interno, nella singola struttura compositiva. Le emozioni che tale ascolto induce risultano sfaccettate in quanto scaturite da sferzate raw black che s’alternano a stacchi dall’incedere punk, a delicati arpeggi atmosferici fino alla narrazione di testi a voce pulita, growl e scream. Un mix di generi ed espressività in grado di conferire al disco una eterogeneità apprezzabile che s’alimenta quindi di ferocia, introspezione, agitazione, tranquillità: un vero e proprio onirismo disarmonico.
Ogni brano è un collage di tutto ciò e il risultato finale è soddisfacente. Però, dopo svariati ascolti, qualcosa ancora non torna. Certo, non è mai consono criticare con soggettività pura, ma l’impressione personale è che il duo scandinavo non sia stato sufficientemente abile nel legare con armonia tutte queste piccole perle compositive che, prese singolarmente, s’attestano azzeccate. Immaginate di ascoltare, alternate le une alle altre, alcune delle più riuscite idee di Taake, Vintersorg (le linee vocali pulite si ispirano alla teatralità del talentuoso ed eclettico artista svedese), Carpathian Forest e IXXI, spalmate qua e là un po’ di raw black dall’ignorante attitudine punk (o thrash primordiale se preferite…) e avrete l’archetipo Dråpsnatt, intuzione di tutto rispetto, ma ancora troppo embrionale per poter essere apprezzata a tutto tondo.
Una produzione sporca al punto giusto permette alla musica di evocare paesaggi bui, umidi e ostili come ereditato dalle orde malvagie e nichiliste di metà anni novanta.
Formalmente i conti tornano, ma si ha presagio che qualcosa non abbia ancora trovato realizzazione, qualcosa di incoerente che annebbia la corrispondenza d’impetuosi sensi tra i Dråpsnatt e i loro sostenitori. Considerata la qualità del songwriting, ho la mezza certezza che il tutto si rivelerà con il prossimo capitolo.
Nicola Furlan
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TRACKLIST:
01 I Denna Skog
02 Under Fullmånens Sken
03 Orostider
04 Av Jord Ar Du Kommen
05 Fader Frost
06 En Sista Vandring
07 I Evig Tid
08 Han Faller Plagad Ned
09 Ett Sista Andetag
Formazione:
Vinterfader: tastiere
Narstrand: voce, chitarra, basso, batteria