Recensione: II: The Reign Of Darkness

Di Daniele D'Adamo - 15 Agosto 2010 - 0:00
II: The Reign Of Darkness
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Anno: 2010
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72

In ambito rock e più specificamente metal, degli inglesi si può dire di tutto ma non che non prendano sempre sul serio quello che fanno. Sin dalla nascita della NWOBHM, le band del Regno Unito si sono sempre distinte per le loro peculiarità sia artistiche sia tecniche, sia per le produzioni di alta professionalità.
Naturalmente, quanto sopra vale anche nel più ristretto campo del death metal in cui operano, è il caso di dirlo, gli Annotations Of An Autopsy.

Ensemble di fresca formazione (2006), dopo una prima fase dedicata al deathcore si è gettato a capofitto nel brutal con relativa associazione di temi e coloratissimi artworks. Come si può intuire dal titolo, “II: The Reign Of Darkness” è il secondo full-length della sua ancor giovane carriera.
Malgrado quest’età ancora adolescenziale, l’album si presenta con tutte le carte in regola per diventare uno dei must – nella specie – dell’anno. Pare difficile, infatti, far di meglio per restituire un coacervo simile di note sparate alla velocità della luce senza ingarbugliarsi in un suono incomprensibile. Primo. Poi, la famigerata austerità anglosassone. Soltanto con un’accurata gestione di tutto il procedimento, infatti, si può riuscire a contenere senza sbavature formali e sostanziali l’enorme forza distruttiva posseduta dal quintetto. Ancora, il mood. Come suggerisce l’appellativo del platter, l’umore è spostato con decisione verso tinte di raggelante oscurità (“And So It Begins …”, “VII: The Horror, The Destruction …”, “Into The Black Slumber”). Fatto piuttosto inconsueto per il genere il cui obiettivo primario è quello di devastare i timpani dell’ascoltatore, invece che dedicarsi ad approfondire lo spessore emotivo del groove. Infine, la preparazione tecnica dei musicisti. Nonostante un ritmo dalla velocità a volte parossistica (“In Snakes I Bathe”), Brad Merry e compagni non perdono mai il filo del discorso. Coefficiente pesante, questo, perché porta a non mandare fuori giri il motore che spinge i BPM verso valori ai limiti dell’umana possibilità. Il che determina un suono dannatamente compatto e dall’altissimo speso specifico.

Non son tutte rose e fiori.
Il growling di Steve Regan, per iniziare. A parte il solito timbro da rigurgito di materia liquida, la monotonia delle linee vocali – come purtroppo accade spesso – appiattisce lo spessore della parte prettamente musicale. Non si tratta di un limite proprio del vocalist, quanto di una caratteristica consolidata del genere, di cui bisogna tuttavia prenderne atto. Nemmeno il guitarwork si distingue dalla media. Jamie Sweeny e Sam Dawkins si danno un gran daffare per costruire fitte e complicate trame chitarristiche, fatte anche di riff al fulmicotone, restando in un ambito forse più scolastico che naturale (“Cryogenica”). A tal proposito, i brani del disco non si possono certamente bocciare per staticità. Ben variati sia nei tratti rapidi sia in quelli rallentati (“Born Dead”, “Impale The Sun”) con momenti di pregevole qualità (“Empitiness”) e ordinata architettura (“Catastrophic Hybridization”), non regalano molto oltre a una sensazione di dejà-vù che non ci si riesce a scrollar di dosso. Prestando molta attenzione a certi inserti, come in “Catastrophic Hybridization” o “Bone Crown”, il tentativo di liberarsi dai cliché del genere c’è. È l’insieme che non decolla. Forse si tratta, di nuovo, di un limite congenito del brutal che inficia gli sforzi per alzarsi in volo.   

In definitiva si tratta più di una critica severa al genere che agli Annotations Of An Autopsy. I quali, con impegno e fatica cercano, riuscendoci solo per pochi attimi sparsi però un po’ ovunque, di liberarsi dalle strette maglie stilistiche del brutal.

Bravi, nonostante tutto!  

Daniele “dani66” D’Adamo

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Track-list:
1. And So It Begins … 1:09
2. In Snakes I Bathe 3:51
3. Born Dead 3:31
4. Bone Crown 3:31
5. Emptiness 4:11
6. Catastrophic Hybridization 5:51
7. VII: The Horror, The Destruction … 2:30
8. Impale The Sun 3:54
9. Portrait Of Souls 3:33
10. Cryogenica 5:09
11. Into The Black Slumber 8:23

Line-up:
Steve Regan – Vocals
Jamie Sweeny – Guitar
Sam Dawkins – Guitar
Nath Applegate – Bass
Brad Merry – Drums

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