Recensione: Into The Netherworld’s Realm
I Wrathblade da Atene sono uno dei nuovi prodotti delle antiche e ardenti cantine metalliche greche. Attivi dal 2003, i Nostri hanno saputo ritagliarsi il proprio spazio sgomitando all’interno dell’affollato movimento underground del Loro paese arrivando a pubblicare un Cd single nel 2006. Grandi e tante le soddisfazioni dal vivo, che arrivano a farli condividere il palco, in tempi diversi, con band della portata di Brocas Helm, Domine, Demon, Sacred Steel, Battleroar, Old Season, Marauder, Powercrue, Litany e Strikelight. I tanti sacrifici uniti a un credo incrollabile arrivano a far stampare agli ateniesi il primo full length della carriera tramite i servigi della Eat Metal Records, intitolato Into The Netherworld’s Realm.
L’incedere maestoso e in crescendo di God-Defying Typhoeus non lascia spazio a dubbi circa il genere che i Wrathblade propongono: Epic Metal battagliero accostabile a Manilla Road, Thunder Rider ma anche a prodi guerrieri italici, nell’ottica di inquadrare a grandi linee le influenze che possono far capo al combo ellenico e ricondurne il mood alle casse.
Dolorous Shock scomoda, si fa per dire, i primissimi Manowar per via del riffing ossessivo e veloce della chitarra, anche se l’Eric Adams dei bei tempi che furono era ben’altra cosa. Va a anche precisato che i Wrathblade puntano maggiormente al pathos profuso globalmente che non all’immediatezza dei singoli brani. Parafrasando il ciclismo ci si trova al cospetto di passisti con i controfiocchi in grado di tenere i 50 all’ora per chilometri e chilometri incapaci però di dire la loro in volata.
Un ribollire di batteria apre l’epicissima In Metal We Trust, song che gode di chitarre che sanno alternarsi con perizia, il coro che in altri sarebbe possente e trapana–orecchie qui è carico, si, ma senza esagerare. Da rimarcare che il cantante Nick Varsamis dà il meglio di sé, per quanto possa, ovviamente. Un riffing pesantissimo – e oltremodo sinistro – apre Dream Trap (Doomopolis pt I), brano forgiato nell’acciaio e dalla maestosità garantita in virtù di un drumming a maglio degno di nota.
Reins of Doom (God of War pt I) tiene fede al titolo fra lontane campane che pestano duro e aperture melodiche fatte anche di voci alternate ma soprattutto di asce 100% HM che ben si amalgamano con la voce sofferta e per nulla acuta di Mister Varsamis. Mazzate garantite anche in Flee to Freedom, episodio tanto usuale per un disco di Epic Metal quanto gradito, d’altronde l’ode al Metallo forgiato nel Valhalla – al di là del testo del brano – fa parte integrante del dna di chi si accinge a scrivere di Metallo Eroico.
Il pezzo ragionato di Into The Netherworld’s Realm risponde al nome di Signs of Wrath, ennesima dichiarazione d’amore da parte dei greci alla siderurgia applicata là dove il Dio Vulcano insegna. Degno epitaffio di cotanta colata lavica For You, sei minuti abbondanti di Eroica fatta musica fra cavalcate, chitarroni aperti e un singer sempre coerente con se stesso, limiti personali inclusi.
Into The Netherworld’s Realm coniuga sostanza, sostanza e sostanza, è assolutamente privo di qualsiasi highlight e non possiede alcuna killer track particolare. Il tutto si può riassumere in “Power in the stomach with a sword of flames in the hands”. Come debutto i Wrathblade colpiscono nel segno anche se non mancano di certo ampi margini per migliorare, in primis cercando una propria identificabile personalità e affinando la profondità nel songwriting, optando verso una produzione degna che valorizzi al meglio l’impegno profuso e viceversa non lo mortifichi come in questo album. Booklet di bella carta consistente di sedici pagine con tutti i testi e foto del gruppo, sia come band che come singoli. Alla prossima.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
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Tracklist:
01. God Defying Typhoeus
02. Dolorous Shock
03. In Metal We Trust
04. Dreamtrap
05. Reins Of Doom
06. Flee To Freedom
07. Signs Of Wrath
08. For You
Line-up:
Nick Varsamis – Vocals
Nick Sotiriou – Guitars
Chris Mosalos – Guitars
George Koumparoulis – Bass
Giannis Alexandrakis – Drums