Recensione: Into the Pit

Di - 29 Aprile 2008 - 0:00
Into the Pit
Band: Ultimatum
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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66

Una volta un tal recensore definì “ignoranza Metal” l’omonimo dei Metal Church, qualificando di fatto se stesso come capocordata di chi di HM capisce proprio poco. Questo Into the Pit, quarto full length e recente parto degli Ultimatum potrebbe, a un primo sommario ascolto, essere liquidato da parte di qualche altro Solone come “Thrash ignorantissimo”. Niente di tutto ciò, invece, quantomeno non in questi termini. Gli americani, esponenti convinti della corrente White Metal, credono ardentemente nelle radici del suono che un tempo fu patrimonio esclusivo di band come Exodus, Over Kill, Forbidden, Abattoir e Vengeance Rising, Laaz Rockit. Undici sono i brani presenti all’interno di Into the Pit, stupendamente prodotti ed efficacemente suonati.        

One for All, la prima canzone del lotto, possiede riff con headbanging incorporato: impossibile restare fermi persino mentre si sta scrivendo la recensione. La voce di Scott Waters è catarrosa e vissuta al punto giusto e rende al massimo in questo tipo di territorio sonoro. Exonerate, dal terremotate inizio, prosegue il discorso intrapreso con la traccia che l’ha preceduta, in chiave Exodus. Deathwish si apre con un basso devastante e si assesta poi su coordinate straclassiche per il genere, mantenendo la rozzaggine di fondo. Blood Covenant è la prima variazione sul tema: si tratta di un brano a tratti oscuro e cadenzato con dei rimandi melodici da segnalare. 

Grandi chitarre raddoppiate introducono Heart of Metal, inno all’HM sulla falsariga degli Exodus più diretti. Doppia cassa come intermezzo, tanto per gradire e solo di chitarra a la Dave Mustaine. Segue la cover di Wrathchild degli Iron Maiden: sfacciata, irriverente e dannatamente sporca, come da copione Ultimatum. Non da urlo, sicuramente, ma interessante, questo si. Ancora Thrash&Mosh in Transgressor, poi heavy metal bello tosto in Blink, impreziosita da una doppia cassa degna dei migliori Exciter e da cori scritti per essere accompagnati da pugni alzati nelle performance live. Anche in questo caso headbanging obbligatorio. Riff spaccaossa Nwobhm per la parte iniziale di Blind Faith, poi chitarre in crescendo e chorus 100% Thrash in stile Over Kill vecchia maniera. Si cambia decisamente registro in Into the Pit, il primo pezzo dove i Nostri si concedono una meritata tregua: la title track viaggia sulla falsariga dei Metallica di One, in versione solamente strumentale, però. Game Over, come da titolo, chiude sotto il segno dei Pesci ops… degli Over Kill misti agli Anthrax degli esordi.  

Gli Ultimatum NON inventano niente in assoluto, fanno solamente loro la lezione dei capostipiti del genere e Into the Pit è un must per chi vuole riassaporare gli antichi pruriti della prima ondata Thrash senza compromessi e fatta di bottigliate in faccia durante i concerti. Da evitare come la peste per tutti gli altri.   

 

Stefano “Steven Rich “Ricetti       

Tracklist:
One For All
Exonerate
Deathwish
Blood Covenant
Heart Of Metal
Wrathchild
Transgressor
Blink
Blind Faith
Into The Pit
Game Over

Line up:
Robert Gutierrez: guitars
Scott Waters: vocals
Rob Whitlock: bass
Alan Tuma: drums

 

 

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