Recensione: Nights of the Dead, Legacy of the Beast Live in Mexico City

Di Luca Montini - 20 Novembre 2020 - 0:05
Nights of the Dead – Legacy of the Beast, Live in Mexico City
Band: Iron Maiden
Etichetta:
Genere: Heavy 
Anno: 2020
Nazione:
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60

Undicesimo live-album in oltre quarant’anni di onorata carriera, “Nights of the Dead, Legacy of the Beast Live in Mexico City” è la risposta degli Iron Maiden a questo mestissimo 2020. Un doppio disco dal vivo che testimonia l’imponente tour “Legacy of the Beast”, che ha portato sul palco la band britannica in un clamoroso stato di forma dal maggio del 2018 all’arrivo della pandemia di covid-19 nel febbraio di quest’anno che ha comportato la cancellazione dell’ultima parte del tour. A supporto di una setlist composta ad arte da grandi classici, da evidenziare una scenografia davvero monumentale tra le più efficaci mai viste un un live show musicale: l’aeroplano di “Aces High”, i lanciafiamme e la statua di Icaro in “Flight of Icarus”, la testa demoniaca di Eddie (non a caso noto agli albori come “Eddie the Head”) in “Iron Maiden”, solo per citarne alcune. Lo stage stesso disponeva di tre identità e design architettonici distinti: war, religion ed hell, come documentato nel corposo booklet. Un vero show di musica e teatro per i fan di tutto il mondo, la cui memoria oggi ci rammenta con nostalgia i tempi in cui era possibile vedere gli spettacoli dal vivo, nella speranza di poter tornare presto tutti ben assembrati sotto a un palco.

Iron Maiden Nights Of The Dead, Legacy Of The Beast Live In Mexico City

 

Il lavoro si presenta con un artwork decisamente pacchiano a tributo della nazione ospitante, con un Eddie che dismette i panni di “The Trooper” nella grafica ufficiale del tour per celebrare il Día de los muertos, festa dei morti messicana resa ancor più celebre dallo splendido film di animazione Disney “Coco” del 2017, con l’iconica cattedrale di Città del Messico sullo sfondo, naturalmente in fiamme, e le maschere-teschio della lucha libre. Si tratta del primo live registrato in Messico per la Vergine di Ferro, ennesimo tributo di una band metal verso i calorosi fan sudamericani, un pubblico molto vivo e presente soprattutto negli ultimi anni. Ultima curiosità: il tour “Legacy of the Beast” prende il nome dall’omonimo videogioco per smartphone iOS e Android pubblicato nel 2016, RPG free-to-play che permette di creare un party di Eddie per combattere contro i nemici in un mondo interamente ispirato alla discografia dei Maiden.

Registrato nel settembre del 2019 durante tre show sold-out, il disco è composto da una selezione delle migliori performance disponibili, con evidenti ritocchini in studio ed una produzione come sempre fin troppo (ri)pulita. Del resto trattandosi di un prodotto esclusivamente audio non sarebbe stato possibile fare altrimenti per una band del calibro degli Iron Maiden. Sorge qui la prima perplessità: perché non realizzare un bel live-DVD, valorizzando così anche tutto il massiccio impianto scenografico ed i fan scatenati come l’inferno? Basti pensare allo show andato in streaming durante il Rock in Rio del 2019 che restituiva in maniera ben più verace e spettacolare il tour. Peccato.
Nel riascoltare la scaletta proposta dai Maiden a molti tornerà in mente il celebre live post-reunion “Rock in Rio” del lontano (?) 2002, col quale questo “Nights of the Dead, Legacy of the Beast Live in Mexico City” condivide più della metà dei brani. Gli unici pezzi scritti nel terzo millennio dei sedici disposizione (intro “Churchill’s Speech” esclusa) sono “The Wickerman”, da “Brave New World” (2000) e “For the Greater good of God” (per lo scrivente il vero valore aggiunto di questo album), da “A Matter of Life and Death” (2006). Asciugata quindi la scaletta dei pezzi del live del 2002 e dei classici che abbiamo già sentito in tanti live dei Maiden (l’ultimo del 2017 per promuovere “The Book of Souls”), restano fuori soltanto una manciata di brani, come quelli del quarto full-lenght “Peace of Mind” (1983): la più rara “Where Eagles Dare”, sempre un piacere da riascoltare, il classico mid-tempo “Flight of Icarus” e la bellissima “Revelations”. Il resto sono solo riproposizioni di canzoni già sentite in abbondanza su dischi dal vivo. Molto bello anche l’avvio, con il rombo di motore di “Aces High” preceduto dal discorso di Churchill come ai tempi di “Live After Death” (1985).

Come ogni release degli Iron Maiden, “Nights of the Dead, Legacy of the Beast Live in Mexico City” (il titolo sarebbe bastato anche un po’ più breve) saprà portare a sé i numerosi fan irriducibili della band britannica, soprattutto in Sud America, nonché avvicinare qualche neofita con una scaletta di indubbia qualità. Per tutti gli altri, compresa gran parte dei nostri lettori che hanno già consumato su più formati i live della Vergine di Ferro, nonostante le edizioni limitate e il triplo vinile con i colori verde, bianco e rosso della bandiera italian… ehr… messicana, c’è davvero poca carne al fuoco per giustificare un vero interesse per l’ennesimo live-album dei Maiden. Prossimo appuntamento con la band, pandemia permettendo, l’unica data rimasta nel nostro paese del Legacy of the Beast Tour: il 24 giugno 2021 al Sonic Park di Bologna.

Luca “Montsteen” Montini

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