Recensione: Law Of The Blade

Di Paolo Beretta - 21 Ottobre 2002 - 0:00
Law Of The Blade
Band: Paragon
Etichetta:
Genere:
Anno: 2001
Nazione:
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72

I Paragon sono una delle tante formazioni che militano ad Amburgo. “La città” del Power Heavy europeo che, oltre ad aver dato i Natali a band come Helloween, Gamma Ray, Running Wild… gode tuttora di un forte movimento nell’underground con tante band di talento pronte a farsi conoscere. Law of the blade è il quinto full lenght dei Paragon che, con il successivo tour come band spalla dei Rays in Europa, li ha fatti conoscere al grande pubblico. In L.o.B i teutonici propongono un Power Metal senza tanti fronzoli; potente e massiccio come pochi. Se siete amanti delle melodie curate questa formazione non fa decisamente al caso vostro e per capire questo non serve nemmeno ascoltare il cd. Basta guardare la copertina e il booklet in generale dove spade, scudi e armature regnano incontrastate. Infatti il sound cattivo e spigoloso per tutti i 50 minuti dell’album può benissimo essere incarnato nell’immagine di una lama affilata. La voce del singer è ruvida e molto decisa nel cantato decisamente aggressivo. Il songwriting è di discreta qualità e le song dirette fin da subito mostrano i denti grazie alle chitarre sempre in primissimo piano, prodighe ad erigere vere e proprie muraglie metalliche. Tale pregnante e inesauribile lavoro di riffing sostiene con facilità le strofe mentre gli assoli taglienti costellano e arricchiscono le tracce ricordando gli Iron Savior di Piet Sielck. La sezione ritmica nella title track, in particolare, (ma in generale in gran parte del cd) dimostra di essere capace di raggiungere ritmi velocissimi e degni dei migliori Startovarius. In Law of blade batteria e basso si fondono in un tempo impossibile che dà vita ad un pezzo trascinante e grandioso nella sua rude bellezza. In song come Allied forces, Back to glory e Empire’s fall i tedeschi regalano ai propri fans anche un po’ di melodia nei chorus che però è “diluita” dalla solita carica esplosiva presente nelle strofe. The Journey’s end è un lento metallico che sprigiona una grande forza emotiva nelle strofe grazie alla forte interpretazione di Andreas. Questi sono i Paragon; una paladina integerrima del Power Metal grezzo e maledettamente graffiante che azzanna e attacca le orecchie di chi ascolta. Rispetto a quanto fatto in passato Law of the blade è più orecchiabile e “commerciale” come loro stessi hanno definito in una recente intervista su questo sito. In definita una bella scarica di metallo battente anche se, sul piano dell’originalità, possono e devono migliorare dal momento che la struttura delle song è, a tratti, ripetitiva.

01. Abducted // 02. Palace of sin // 03. Armies of the tyrant // 04. Law of the blade // 05. Across the wastelands // 06. Shadow world // 07. Allied forces // 08. Empire’s fall // 09. The journey’s end // 10. Back to glory.

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