Recensione: Le Ragioni Della Speranza

Di Alessandro Cardinale - 7 Maggio 2012 - 0:00
Le Ragioni Della Speranza
Band: Legec
Etichetta:
Genere:
Anno: 1989
Nazione:
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85

Il nome dei Legec rappresenta una delle più sottovalutate speranze dell’intero panorama metallico italiano degli anni Ottanta. Spesso vengono ricordate molte band di quel periodo con termini entusiasmanti e descrizioni troppo generose ma nel caso dei Legec è giusto secondo me rendere onore al genio incompreso di questi ragazzi.

Nati a Lecco dall’unione di altri progetti precedenti i Legec composero il loro moniker unendo semplicemente le iniziali dei loro nomi di battesimo. All’inizio il complesso si concentrò principalmente sulle esibizioni live e sulla ricerca di un percorso musicale che li potesse differenziare rispetto a tanti altri artisti attivi in quegli anni. Non sono a conoscenza di demo registrate dai Legec ma ricordo con piacere la professionalità delle loro esibizioni sul palco dove non disdegnavano mai di tributare ai loro principali ispiratori: i Deep Purple, i Survival e gli Uriah Heep.

L’approccio musicale dei Nostri era poco derivativo e incentrato su soluzioni vicine all’Heavy Metal energico tipico della Nwobhm. Dopo alcuni avvicendamenti di line-up riuscirono ad entrare nella scuderia della City Records (che aveva sotto contratto gente del calibro di: Black Hole e Serena Rock Band) con la quale pubblicarono il loro unico Ep “Le Ragioni Della Speranza” nel 1989. L’immagine in copertina sembra voler dimostrare la personalità inimitabile del gruppo, si trattava del dipinto “Portamento Di Croce” di Hieronymus Bosch, che forse non rappresentava al massimo la musica dei Legec.

Dopo l’Intro il disco esplode letteralmente sotto i colpi di “Sensi Di Colpa” una traccia matura, particolare e tremendamente incisiva con il suo testo malinconico. I Legec puntavano sull’ottimo lavoro del chitarrista Eddy e sulla prova vocale di prima classe del bravo Egidio Mangioni che si ispirava ai grandi singer degli anni Settanta. Molto emozionante “Addio Lugano Sai” che aveva un sound difficile da descrivere ma oggettivamente distante rispetto a quanto suonato da decine di tante altre band italiane di quegli anni. Anche in questo caso le ritmiche erano ben cadenzate e le strutture compositive molto ambiziose, qualche spunto progressive non rovinava l’impatto del pezzo.

Incontro” è una canzone classica nella forma ma decisamente Rock nel suono, l’arrangiamento radiofonico non comprometteva assolutamente la caratura di questa composizione vagamente accostabile ai primi Timoria. Con “Nemici In Gabbia” i Legec si misurano con un potente Heavy Metal di stampo inglese reso ancora più incisivo dalla lingua italiana che per me era un valore aggiunto a questo disco. La rabbiosa “Spegni La Tele!” presentava tematiche sociali che anticipavano di anni tante altre realtà musicali italiane ben più blasonate, qui le chitarre erano in grande spolvero e il ritornello/slogan garantiva la resa dal vivo di questo pezzo.

Come già scritto il disco è cantato in italiano, una scelta che all’epoca credo abbia penalizzato i Legec per via della chiusura mentale del pubblico di quel periodo. Questa scelta ha però permesso al gruppo di vincere la banalità tematica che ha afflitto in maniera cronica la maggior parte dei musicisti HM italiani degli anni Ottanta. Il disco venne stampato in sole mille copie su cassetta e duemila copie in vinile diventando in breve tempo una vera chimera per tanti collezionisti. Purtroppo le forti divergenze artistiche all’interno del complesso portarono i Legec allo scioglimento quasi immediato dopo la pubblicazione di “Le Ragioni Della Speranza”, la band da allora non si è ma più riunita.

Da segnalare la presenza di due ex Legec: Gianluca “Lussy” Negri e Egidio Mangioni nelle fila dei thrasher Testimonia autori nel 1993 di un ottimo cd d’esordio omonimo. Concludo pensando a quanto un disco come questo potrebbe essere una vera gemma da ristampare per le etichette attive in questo momento e specializzate in Heavy Metal cantato in italiano. I Legec in ogni caso meritano davvero l‘onore delle armi dopo tutti questi anni.

Alessandro Cardinale

Tracklist:
1 Intro
2 Sensi Di Colpa
3 Addio Lugano Sai
4 Incontro
5 Nemici In Gabbia
6 Spegni La Tele!

Line-up:
L: Gianluca “Lussy” Negri – drums
E: Egidio Mangioni – vocals
G: Gino Stasi – keyboards and hammond
E: Eddy – guitar
C: Coriolano “Corio” Mariani – bass

 

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