Recensione: Life Among The Ruins [Reissue]

Di Stefano Ricetti - 25 Novembre 2008 - 0:00
Life Among The Ruins [Reissue]
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Anno: 2008
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83

Ricordo ancora abbastanza nitidamente la mia sorpresa quando, nel 1993, acquistai Life Among The Ruins. Ancora ebbro dalle possenti dosi di Epic Metal di classe ricevute da Noble Savage (1985) e Age Of Consent (1988) mi aspettavo un’ulteriore evoluzione di quel suono unico, eroico e ammaliante che solo il monicker Virgin Steele era in grado di somministrarmi, quantomeno sotto quella forma. Questo passo avvenne, alla grande, con i Marriage due anni dopo, assolutamente non con il disco oggetto della recensione. L’HM venato di accese tinte Blues e una fortissima similitudine musicale con quanto realizzato dai Whitesnake mi annichilì, al primo ascolto. La sorpresa fu notevole, accompagnata da quel sottile sentimento di tradimento che inevitabilmente si insinua fra gli amanti di un genere viscerale come l’heavy metal di stampo defender. Ammetto senza remore di avere sentito, in vita, Life Among The Ruins il “giusto”, dopo aver invece letteralmente consumato i solchi vinilici dei due illustri predecessori nonché, in modalità un poco più attenuata, quanto realizzato agli inizi dai Nostri: Jack Starr era.

L’occasione di rituffarmi all’interno delle spire di questo disco anomalo viene fornita dalla ulteriore ristampa della Dockyard1, che dopo i due Marriage conclude il ciclo delle tre reissue rimasterizzate. Anche in quest’occasione il disco viene abbinato a un booklet completamente rinnovato e gode di cinque bonus track “vere” che posseggono tutti i crismi per fare la differenza rispetto all’originale di quindici anni fa.

Sin dall’opener Sex Religion si capisce che David Coverdale ops… DeFeis è in splendida forma, così come il fido pard Edward Pursino, tagliente e imperioso come John Sykes (prima) e Steve Vai (dopo). Nonostante le influenze del Serpente Bianco siano spudorate il brano decolla eccome, alla stregua dei classiconi Hard Rock. La vera forza di Life Among The Ruins risiede però negli episodi ancora più morbidi, a partire dalla successiva Love Is Pain, dove gli “Steeler” mostrano il loro lato sensibile, lontano miglia da quello prettamente eroico del passato. In quest’ottica, da orgasmo metallico e non solo, si collocano le splendide Never Believed in Goodbye e Last Rose of Summer – entrambe potenziali colonne sonore di una vita – , struggenti per pathos e interpretazione, così come le brevi Invitation e Cage of Angels. Life Among The Ruins, per parola dello stesso DeFeis, nacque in maniera del tutto naturale, senza alcun tipo di premeditazione, affondando nelle più recondite radici musicali dei quattro Virgin Steele che, in assoluta libertà, diedero alla luce una quindicina di pezzi. Quindi Jet Black, I Dress in Black, Love’s Gone, le scorribande Rock’n’Roll di Too Hot to Handle, il sound vellutato di Wildfire Woman e il miele di Cry Forever sono a suggellare un ideale viaggio a ritroso nel tempo, quando i Nostri vivevano la musica ancora da semplici fan.

Le bonus track, contrariamente a quanto di solito accade, posseggono un valore aggiunto di evidente peso: la blueseggiante Snakeskin Voodoo Man contiene il solo di chitarra di tale Dave Ferrara, amico di Dave ed Edward fin dalla notte dei tempi, quando entrambi iniziavano a jammare insieme.

Oltremodo chicche assolute risultano essere le ultime quattro tracce: degli “one take” catturati al volo nel soggiorno di casa DeFeis dall’amico della band Buddy Lane di fronte alla calda fiamma di un camino ardente, durante un freddo pomeriggio di qualche anno fa. La qualità della registrazione non è perfetta – anche se assolutamente proponibile – , proprio perché figlia dell’improvvisazione, ma in questi casi tanta è l’emozione che si sprigiona che i particolari tecnici passano decisamente in secondo piano.

Life Among the Ruins: controverso, tenero, romantico ma sempre e comunque Virgin Steele.
Una sicurezza, as usual.

Stefano “Steven Rich” Ricetti

Tracklist:
1. Sex Religion Machine
2. Love Is Pain
3. Jet Black
4. Invitation
5. I Dress In Black (Woman With No Shadow)
6. Crown Of Thorns
7. Cage Of Angels
8. Never Believed In Goodbye
9. Too Hot To Handle
10. Love’s Gone
11. Snakeskin Voodoo Man – Bonus Track
12. Wildfire Woman
13. Cry Forever
14. Haunting The Last Hours
15. Last Rose Of Summer
Additional Bonus Tracks:
16. Snakeskin Voodoo Man – Live Acoustic Rehearsal Version
17. Jet Black – Live Acoustic Rehearsal Version
18. Purple Rain – Live Acoustic Rehearsal Version
19. Wildfire Woman – Live Acoustic Rehearsal Version

 

Line-up:
Vocals and keyboards: David DeFeis
Guitars : Edward Pursino
Bass : Rob De Martino
Drums : Joey Ayvazian

 

 

                  

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