Recensione: Live in the Still of the Night [DVD]

Di Stefano Ricetti - 20 Febbraio 2006 - 0:00
Live in the Still of the Night [DVD]
Band: Whitesnake
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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86

Da sempre considero David Coverdale un fuoriclasse dietro al microfono, nonostante Robert Plant dei Led Zeppelin l’abbia sempre maltrattato nelle dichiarazioni alla stampa e alle televisioni, per via dell’inguaribile vizio di Mr. Whitesnake di imitarlo, soprattutto nei gorgheggi e nelle pose, cercando in qualche modo di divenire il suo erede naturale, quantomeno nella fantasia dei fan. Bisognerebbe essere dei metallari che vivono su Marte per non raccogliere le similitudini fra un pezzo come Still of the Night e la produzione Led Zeppelin più vicina all’hard rock robusto: ma vi ricordate il videoclip? Coverdale faceva il Robert Plant al 100% e ci riusciva pure benissimo! Anyway, David versione 2004 non ha bisogno di scimmiottare nessuno, come del resto non ne aveva bisogno in passato, sempre secondo il sottoscritto.

Appunto il concerto tenuto nel tempio mondiale dell’heavy metal, il mitico Hammersmith Odeon (si, lo so, adesso si chiama Apollo… ma chi se ne frega!) il 20 ottobre del 2004 è immortalato in questo Dvd. La regia dell’evento è affidata a Hamish Hamilton, già passato alla storia per le sue collaborazioni con artisti di peso (nelle vendite soltanto… sia ben chiaro!) come Madonna, Red Hot Chili Peppers, U2 e Usher.

Le telecamere utilizzate sono ben tredici e si vede: sembra di assistere a un concerto fatto per ricavarci un film, sulla scia di The Doors di Oliver Stone, tanto per intenderci. Ottimi i primi piani soprattutto nella ricerca dei particolari e l’utilizzo della giusta par condicio relativa ai componenti della band, esaltando anche il lavoro degli altri e non solo quello di Coverdale. La Line-up è di tutto rispetto: oltre al vecchio Dave, troviamo il fedelissimo Tommy Aldridge dietro le pelli, Doug Aldrich e Reb Beach alle due chitarre, l’altro belloccio Marco Mendoza al basso e Timothy Drury alle tastiere. Coverdale gioca ancora a fare il sex symbol per tutta la durata del concerto, proprio come ai bei tempi, quando si fumava tre pacchetti di Marlboro 100’S al giorno e dimostra, come fece del resto al nostro Gods of Metal in veste di headliner, di essere ancora in ottima forma. La parte del leone a livello di chitarra la fa Aldrich (anche se John Sykes era un’altra cosa), lasciando a Beach solo alcuni scampoli di gloria. Aldridge non si discute di sicuro, Mendoza esegue il compito senza sbavature così come il buon Drury dietro i tasti. La scaletta è di indiscutibile valore, così come la prestazione globale dei Whitesnake, privilegiando i pezzi tratti dal capolavoro 1987 e pescando anche vecchi brani del periodo blues oriented oltre che Burn dei Deep Purple, scelta come opener.

Certo, in cuor mio mi aspettavo (senza molte speranze invero) anche Soldier of Fortune, che purtroppo non fa però parte del lotto. La reazione del pubblico inglese alla performance del Serpente Bianco è buona ma non clamorosa, vuoi per l’età media avanzata dell’audience, vuoi per la proposta, di sicuro non accostabile per esempio alla terrificante colata d’acciaio Saxon/Motorhead, sempre all’Hammersmith, l’estate scorsa. Certo, all’ex Deep Purple bisogna dare atto che abbia preferito mettere su Dvd per i posteri una prestazione nella vecchia Inghilterra piuttosto che il solito live in Giappone, che avrebbe sicuramente garantito maggiori vendite, soprattutto nell’est del globo.

Dopo essermi visto attentamente il concerto più volte mi è però sorto un dubbio, di carattere strettamente personale: non mi convince il labiale di Coverdale in parecchie situazioni così come l’intonazione della voce, troppo regolare, nonostante il movimento discontinuo del microfono e la conseguente variabile distanza dalla bocca. Insomma, questo Dvd sembra molto addomesticato in studio ma, ripeto, si tratta di mie sensazioni, quindi opinabilissime: liberi pensieri da fan dei Whitesnake della prima ora quale sono. Nella confezione, oltre al concerto, vi sono poi scene dal backstage, un galleria di foto e un bonus Cd con dieci pezzi.

Dopo una prova del genere aspettiamo solo un nuovo album in studio, vero Dave?

Stefano “Steven Rich” Ricetti

Tracks (1:43:01)
1. Burn
2. Bad Boys
3. Love Ain’t No Stranger
4. Ready An’ Willing
5. Is This Love
6. Give Me All Your Love
7. Judgement Day
8. Blues For Mylene
9. Snake Dance
10. Cryin’ In The Rain (Pt. 1)
11. Drum Solo
12. Cryin’ In The Rain (Pt. 2)
13. Ain’t No Love In The Heart Of The City
14. Don’t Break My Heart Again
15. Fool For Your Loving
16. Here I Go Again
17. Take Me With You
18. Still Of The Night
19. Credits

Special features
– Behind-the-scenes documentary (14:15)
– Photo Gallery

– Bonus CD (59 minuti)
1. Burn
2. Give Me All Your Love
3. Is This Love
4. Love Ain’t No Stranger
5. Judgement Day
6. Ain’t No Love In The Heart Of The City
7. Fool For Your Lovin’
8. Here I Go Again
9. Take Me With You
10. Still Of The Night

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