Recensione: Live To Die…. Relived

Di Eugenio Giordano - 18 Agosto 2004 - 0:00
Live To Die…. Relived
Band: Intruder
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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69

Gli Intruder furono una delle band centrali del movimento speed-thrash che si sviluppò negli Stati Uniti durante la seconda metà degli anni ottanta. La Hellion Records tedesca ha deciso di riportare alla luce il loro primo album “Live to die” del 1987 unendo alla ristampa le demo dei Transgresser (nome iniziale della band) registrate dal 1984 al 1986.

Una volta tanto sono al cospetto di una ristampa veramente molto curata e ricca di contenuti, il booklet è estremamente interessante e offre l’intera biografia del primo periodo della band americana, ci sono foto, testi e quanto altro possa interessare i cultori della scena degli anni ottanta. Anche l’artwork ricorda la copertina originale del vinile degli Intruder (non certo la migliore della storia) ma dimostra l’intenzione sincera della Hellion di mantenere lo spirito originario del disco. Venendo alla musica bisogna subito notare l’alta qualità del sound di questo platter, la potenza frontale della band è stata rinvigorita dalla rimasterizzazione dei nastri originali. Senza dubbio i primi Intruder non erano una band ingenua sotto il profilo compositivo e già in questa loro prima opera discografica mostrarono una padronanza compositiva veramente invidiabile. Cercando di non scadere mai in soluzioni troppo banali o ripetitive, i nostri americani sapevano spostarsi con intelligenza tra i canoni dello US metal fino a raggiungere il thrash rabbioso di band come Exodus e Dark Angel. Non mancano cambi di tempo improvvisi e lungo tutta la durata del disco emerge nettamente la preparazione tecnica della band. Se si prendono in considerazione le band speed metal di quell’epoca si nota immediatamente quanto gli Intruder fossero ambiziosi ed esigenti rispetto ai parametri sonori dei loro colleghi. Ogni canzone di “Live to die” possiede una sua anima differente e mostra un notevole sviluppo e una architettura elaborata. Nei passaggi più serrati e aggressivi gli Intruder mi hanno rimandato proprio ai geniali Dark Angel di “Darkness descends” anche se in generale gli Intruder non ha abbracciato gli stilemi del thrash in maniera netta lasciando sempre spazio a ritmiche più ragionate e tipiche del metal americano classico. Buona la prestazione vocale di Jimmy Hamilton, sebbene non siamo di fronte a un vocalist eccezionale, la sua timbrica riesce a convincere senza annoiare.

Il cd è aperto dall’ottima “Cover up” un brano ibrido che riesce a vivere in bilico tra metal classico e soluzioni thrash, ottimi i cambi di temo e in generale l’impiego della sezione ritmica. Più cattiva e nervosa “Turn back” colpisce frontalmente senza lasciare dubbi sulla bontà del metal di questi ragazzi. Si prosegue con le geometrie cambievoli di “Victory in disguise” un altro piccolo capolavoro di composizione che non deluderà gli amanti delle sonorità passate. La title track è nuovamente giocata su strutture articolate e ambiziose, la band in questo caso mi sembra meno incisiva ma comunque non perde la potenza delle canzoni precedenti. Classicamente squadrata “Kiss of death” esplode in un refrain immediato che in sede live si sarà certamente rivelato vincente. Ottima anche “Cold blooded killer” che rimanda ai Megadeth di “Contdown”, in questo caso le ritmiche di chitarra sono meno serrate ma molto efficaci. Con “Blind rage” si torna allo speed metal frontale caro agli Agent Steel del primo periodo, non mancano passaggi tecnici e soluzioni ricercate nemmeno in questo caso. La conclusiva “TM (you paid the price)” si alterna tra ritmiche veloci e linee vocali al vetriolo, il risultato è veramente notevole. Lo spazio dedicato alle demo non aggiunge molto a quanto ascoltato fin qui, gli Intruder puntarono su composizioni più semplici e violente chiaramente identificabili nei canoni thrash.

Dopo la realizzazione di altri due platter e un ep gli Intruder si sciolsero all’alba degli anni novanta. Dopo una timida reunion nel 2002 la band non ha però prodotto nulla di nuovo. Senza dubbio questa ristampa vi darà la possibilità di mettere le mani su un lavoro molto valido e ancora competitivo, non fatevela sfuggire.

1. Cover Up  
2. Turn Back  
3. Victory In Disguise  
4. Live To Die  
5. Kiss Of Death  
6. Cold-Blooded Killer  
7. Blind Rage  
8. T.M. (You Paid The Price)    

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