Recensione: Magic Diamonds

Di - 23 Novembre 2011 - 0:00
Magic Diamonds
Band: Marshall
Etichetta:
Genere:
Anno: 1990
Nazione:
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75

Quando nel 1990 la prestigiosa rivista Metal Shock dedicò  parole molto lusinghiere nei confronti di questo “Magic Diamonds”, erano in pochi a conoscere le doti artistiche dei Marshall. La storia dei partenopei comincia nel 1984 quando i fratelli Ferrigno posero le basi di una delle band hard rock più interessanti di quegli anni lontani. La leggenda vuole che il nome del complesso derivi dalla famosa marca di amplificatori che fecero la storia dell’ hard rock e di tanti suoi idoli.

Soltanto dopo aver sudato tre anni sui palchi ed essersi conquistati un solido consenso, i tre rocker registrarono nel 1987 la prima seminale demo “In The Race Of Rock” e il tape più professionale “Marshall II” dell’anno successivo. Questi lavori erano permeati da pura passione rock mischiata con influenze Heavy Metal derivanti dalla N.W.O.B.H.M. I Marshall vivevano artisticamente sulle spalle di giganti quali Led Zeppelin, Ac/Dc e Black Sabbath. Il parto discografico di “Magic Diamonds” voleva essere la summa sonora delle fatiche e dei sacrifici fatti nei primi anni della loro carriera, nel tentativo di uscire dall’anonimato dell’underground italiano. Il risultato è un disco curato con perizia ma penalizzato da una distribuzione di qualità mediocre che ha impedito al trio di spiccare il fatidico balzo verso il successo.

Il gruppo partenopeo offriva ai suoi ascoltatori un sound solido e ruvido: il pregio principale dei Marshall era la volontà coriacea di voler cercare una propria identità musicale che non fosse derivativa. Questo è dimostrato dalla scelta del gruppo di autoprodurre il disco presso i famosi Executive Studios di John Ryan, uno dei più blasonati ingegneri del suono di Napoli.

Accanto a canzoni dirette e coinvolgenti come “It’s Magic” e “In the Race of Rock” di chiaro stampo hard rock troviamo composizioni ambiziose come “Say Goodbye” e “I Can See” influenzate dal Progressive. Il disco può contare anche su un potenziale singolo radiofonico dal titolo “Run Alone” il quale sicuramente sarebbe stato notato, se solo questo debutto fosse stato distribuito e supportato professionalmente.

I nostri  si affidarono per la stampa di “Magic Diamonds” alla sconosciuta etichetta MetalNews che l’anno prima aveva patrocinato il primo Ep dei thrasher genovesi Mad Poltergeist. La promozione dei napoletani e del loro debut album deluse sia il pubblico che gli stessi musicisti. Il trio si sciolse dopo pochi anni e l’ultima demo “Atlantis” del 1992 rappresentò una svolta drastica del sound del gruppo verso il Progressive Metal in voga nei primi anni novanta.

Magic Diamonds” divenne in breve tempo un disco estremamente ricercato dagli amanti del genere, ma i musicisti che lo suonarono caddero lentamente nell’oblio dopo il loro split nel 1995. La band rinacque nel 2002 dalla volontà del batterista Lino Mazzola che si circondò di nuovi musicisti provenienti da band dell’area napoletana come i Savior From Anger per dare vita a due cd Power/Progressive Metal i quali però non hanno davvero nulla da spartire con il sound di “Magic Diamonds”.

Ultima curiosità riguardo questo vecchio Lp: nel 2010 venne messo in circolazione un cd-r rimasterizzato professionalmente che ripropose ai vecchi fan dei Marshall il disco di esordio in formato digitale, il suono delle canzoni era sorprendente e perfetto. Che fosse forse questo il primo passo del viatico verso una ristampa ufficiale?

Alessandro Cardinale  

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Tracklist:
1. It’s Magic         
2. In the Race of Rock         
3. Run Alone         
4. I can See         
5. She’s a Coward         
6. Dance Lady         
7. Say Goodbye

Line-up:
Sasà Ferrigno – vocals,guitar
Mario Ferrigno – bass
Lino Mazzola – drums

 

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