Recensione: Meltdown (’98 Live)

Di Lorenzo Bacega - 7 Dicembre 2008 - 0:00
Meltdown (’98 Live)
Band: Judas Priest
Etichetta:
Genere:
Anno: 1998
Nazione:
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75

Sono passati undici anni dalla pubblicazione del Priest…Live!, considerato da molti (non a torto) il migliore album dal vivo del quintetto inglese, nonché ultima testimonianza live ufficiale prima dell’uscita dal gruppo dello storico frontman Rob Halford. Con un nuovo cantante che già da due anni staziona al microfono, quel Tim “Ripper” Owens, ex
Winter’s Bane, abbastanza diverso per impostazione vocale dal proprio predecessore, con un nuovo logo che campeggia in bella vista sulle copertine, a distanza di un anno dall’uscita del controverso Jugulator che sembra segnare definitivamente un allontanamento dal passato, i Judas Priest decidono di dare alla luce un nuovo live album dal titolo ’98 Live Meltdown. Registrato durante il Jugulator World Tour del 1998 e pubblicato nello stesso anno, questo Live Meltdown presenta una tracklist di
ventiquattro canzoni ripartite su due cd, tratte da varie date della tournée e missate insieme in modo da ricreare l’atmosfera di un concerto intero senza fastidiosi salti o interruzioni di sorta.

La scaletta è incentrata principalmente sui grandi classici del gruppo: le immancabili The Hellion / Electric Eye aprono il live accompagnate dall’ovazione del pubblico; a seguire tre eccellenti estratti da British Steel (album ben rappresentato in questa sede con ben
cinque pezzi): si tratta di Metal Gods, Grinder e la chicca Rapid Fire, per l’occasione allungata con un refrain assente nella versione originale, in cui Ripper Owens dà davvero il meglio di sé. Dopo una potente ma abbastanza scialba Blood Stained, uno dei cinque pezzi presenti dall’album Jugulator (gli altri sono Burn in Hell, Bullet Train, Death Row e Abductors), è il turno dell’unica canzone di Defenders of the Faith qui inclusa, The Sentinel, e della seguente Touch of Evil, interpretata davvero bene dal frontman a stelle e strisce. Giusto il tempo di un piccolo siparietto introduttivo con il pubblico ed ecco che arriva The Ripper, uno dei due estratti di Sad Wings of Destiny (assieme a Victim of Changes) che lascia poi spazio a Beyond the Realms of Death. Il secondo disco spinge subito sull’acceleratore con l’esplosiva Metal Meltdown e la tiratissima Night Crawler, con un Tim Owens ancora una volta sugli scudi a dimostrare il suo ottimo stato di forma. A spezzare il ritmo ci pensa la cover di Joan Baez Diamonds & Rust, per l’occasione riarrangiata in una versione semi acustica e magnificamente cantata dal singer americano con una prestazione da pelle d’oca, sicuramente uno degli apici del disco. A chiudere il live ci pensa una sequenza incredibile di grandi classici della band: Breaking the Law, la coppia d’assi da Killing Machine: The Green Manalishi e Hell Bent for Leather, una straordinaria Painkiller e le fondamentali You’ve got Another Thing Coming e Living after Midnight.

Ci troviamo davanti a un prodotto magari non fondamentale però ben realizzato e comunque estremamente godibile. La prestazione della band è sicuramente ottima e precisa in tutti i pezzi proposti: un discorso a parte per Ripper Owens, autore di una prova convincente specie sui pezzi più tirati, la cui interpretazione di Diamonds & Rust è davvero da pelle d’oca. Un piccolo difetto viene dalla scaletta che mette completamente da parte album come
Point of Entry, Turbo o Ram it Down, tralasciando il debutto
Rocka Rolla. L’altra nota negativa viene dalla resa sonora: i volumi delle chitarre sono davvero bassi e tendono a “nascondersi” dietro alla voce di Tim Owens, pur non pregiudicando la qualità complessiva dei brani. Anche il pubblico, sempre presente tra un pezzo e l’altro, tende a scomparire durante l’esecuzione delle canzoni, alimentando talvolta una sensazione di freddezza.

Lorenzo “KaiHansen85” Bacega

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Tracklist:

CD 1:

1. The Hellion
2. Electric Eye
3. Metal Gods
4. Grinder
5. Rapid Fire
6. Blood Stained
7. The Sentinel
8. Touch of Evil
9. Burn in Hell
10. The Ripper
11. Bullet Train
12. Beyond the Realms of Death
13. Death Row

CD 2:

14. Metal Meltdown
15. Night Crawler
16. Abductors
17. Victim of Changes
18. Diamonds & Rust
19. Breaking the Law
20. The Green Manalishi (With The Two Pronged Crown)
21. Painkiller
22. You’ve Got Another Thing Coming
23. Hell bent for Leather
24. Living after Midnight

Line Up:

Tim “Ripper” Owens: vocals
Glenn Tipton: guitars
K.K. Downing: guitars
Ian Hill: bass
Scott Travis: drums

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